Accoltellamento a scuola: solitudine e mancanza di educazione emotiva alla base?
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Un grave episodio di violenza si è verificato in una scuola: uno studente ha accoltellato un suo coetaneo. L'accaduto ha scosso la comunità e sollevato interrogativi sulla salute mentale dei giovani e sul ruolo della scuola nell'affrontarla. Secondo la psicologa Lavenia, interpellata a seguito dell'evento, non si tratta di un caso di follia, ma piuttosto di un campanello d'allarme che evidenzia una profonda solitudine e una carenza di educazione emotiva nelle giovani generazioni.
Lavenia sottolinea come la società moderna, spesso frenetica e concentrata sui risultati, trascuri l'aspetto fondamentale del benessere emotivo. I ragazzi, spesso in difficoltà nel gestire le proprie emozioni e le relazioni interpersonali, potrebbero trovare sfogo in atti di violenza come forma di comunicazione distorta del proprio malessere. La mancanza di adeguati strumenti per esprimere i propri sentimenti e la difficoltà nel chiedere aiuto contribuiscono ad alimentare un senso di isolamento che può sfociare in comportamenti autolesionistici o aggressivi verso gli altri.
L'esperta evidenzia l'urgenza di introdurre programmi scolastici efficaci di educazione emotiva, che insegnino ai giovani a gestire le proprie emozioni, a sviluppare l'empatia e le competenze sociali necessarie per costruire relazioni sane e positive. Questi programmi dovrebbero essere integrati in un contesto scolastico attento al benessere degli studenti, che promuova un clima di sicurezza e di ascolto attivo. È fondamentale che insegnanti e personale scolastico siano adeguatamente formati per individuare i segnali di disagio e per intervenire tempestivamente, offrendo supporto e indirizzando gli studenti verso le risorse appropriate.
L'accoltellamento tra studenti rappresenta un evento tragico, ma anche un'occasione per riflettere sul nostro sistema educativo e sulle sue lacune. Non basta puntare solo sull'apprendimento accademico, è necessario investire nella crescita personale e nel benessere psicologico dei giovani, fornendo loro gli strumenti per affrontare le sfide della vita con maggiore consapevolezza ed equilibrio. Solo così potremo creare ambienti scolastici più sicuri e promuovere una società più inclusiva e solidale.