Aic e Renzi: No al giustizialismo sulle scommesse Azzurri
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L'Associazione Italiana Calciatori (AIC) e Matteo Renzi hanno chiesto al Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, di evitare un approccio eccessivamente giustizialistico nella vicenda delle scommesse che coinvolge alcuni calciatori della Nazionale. Secondo le dichiarazioni rilasciate, è fondamentale garantire la presunzione di innocenza e evitare di pregiudicare la reputazione dei giocatori coinvolti prima di una sentenza definitiva.
Si sottolinea l'importanza di distinguere tra sospetti e prove concrete, evitando di alimentare un clima di sospetto generalizzato che potrebbe danneggiare l'immagine del calcio italiano e della Nazionale. L'appello si concentra sulla necessità di un'indagine approfondita e imparziale, rispettando i diritti di tutti gli interessati e privilegiando il rispetto del processo sportivo.
L'AIC e Renzi hanno espresso preoccupazione per la velocità con cui le informazioni sono state diffuse, sostenendo che questo potrebbe aver già compromesso la reputazione dei calciatori coinvolti. Si auspica un'azione più cauta e responsabile da parte delle istituzioni, evitando di alimentare un clima di caccia alle streghe e concentrandosi sulla verità processuale.
La richiesta di evitare il giustizialismo è motivata dalla volontà di tutelare l'integrità del mondo del calcio e il morale dei giocatori. La vicenda, pur grave se confermata, richiede un'analisi attenta e ponderata, senza cedere alla pressione mediatica e al rischio di condanna preventiva. Si auspica quindi una gestione della vicenda che sia improntata al rispetto delle regole e del principio di legalità, ma anche alla tutela dei diritti individuali di tutti gli atleti coinvolti. Il processo, si spera, saprà fare chiarezza, garantendo a tutti la possibilità di difendersi adeguatamente.
In conclusione, l'appello rivolto ad Abodi rappresenta un invito a perseguire la verità in modo responsabile e rispettoso, evitando di compromettere l'immagine del calcio italiano e dei suoi atleti prima ancora che la giustizia abbia fatto il suo corso.