Amministratore di sostegno indagato per **1,5 milioni di euro** sottratti all'assistito
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Un amministratore di sostegno è stato indagato per l'appropriazione indebita di 1,5 milioni di euro sottratti al proprio assistito. L'inchiesta, condotta dalla procura di (inserire città), ha portato alla luce una serie di operazioni finanziarie sospette che avrebbero consentito all'indagato di dirottare ingenti somme di denaro dal conto corrente dell'assistito sul proprio conto personale.
Secondo quanto emerso dalle indagini, l'amministratore di sostegno avrebbe gestito in modo fraudolento il patrimonio del proprio assistito, un anziano con problemi di salute che lo rendevano particolarmente vulnerabile. Le operazioni illecite sarebbero avvenute nel corso di diversi anni, con prelievi di denaro effettuati in modo sistematico e occultati attraverso una serie di movimenti finanziari complessi.
La scoperta della frode è avvenuta grazie alla denuncia di un familiare dell'assistito, che aveva notato delle incongruenze nei movimenti di conto. Le autorità competenti hanno avviato immediatamente un'indagine approfondita, analizzando i movimenti bancari e acquisendo documentazione contabile. L'indagine ha rivelato un sistema di frode ben organizzato, che ha permesso all'indagato di sottrarre una somma considerevole di denaro senza destare sospetti per un periodo prolungato.
L'amministratore di sostegno è stato formalmente indagato per appropriazione indebita aggravata e rischia una pena detentiva significativa. Le autorità stanno ora lavorando per recuperare i fondi sottratti e restituirli all'assistito. L'episodio solleva serie questioni sulla vigilanza e il controllo dei fiduciari e degli amministratori di sostegno, sottolineando la necessità di una maggiore attenzione e di misure più stringenti per prevenire simili episodi di abuso di fiducia.
L'inchiesta è ancora in corso e ulteriori sviluppi sono attesi nelle prossime settimane. Nel frattempo, l'amministratore di sostegno è stato sospeso dai suoi incarichi e sono in corso valutazioni per garantire la tutela degli interessi dell'assistito e di altri possibili soggetti vulnerabili che potrebbero essere stati oggetto di analoghe azioni illegali.
