Economia

Autonomi a rischio povertà più dei dipendenti

Secondo un recente studio del Centro Studi di Imprese e Lavoro (Cgia), gli autonomi sono maggiormente a rischio di povertà

Autonomi a rischio povertà più dei dipendenti

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Secondo un recente studio del Centro Studi di Imprese e Lavoro (Cgia), gli autonomi sono maggiormente a rischio di povertà rispetto ai dipendenti. Questa rivelazione sottolinea le crescenti difficoltà economiche che affliggono i lavoratori indipendenti, soprattutto in un contesto economico complesso e caratterizzato da elevata inflazione e incertezza. Lo studio evidenzia come la flessibilità del lavoro autonomo, spesso considerata un vantaggio, si trasformi in una fragilità di fronte a cali di attività e imprevisti. La mancanza di tutele sociali paragonabili a quelle dei dipendenti, come la copertura assicurativa contro la disoccupazione, contribuisce a rendere gli autonomi più vulnerabili.

La ricerca del Cgia si basa su un'analisi approfondita dei dati relativi al reddito e alla spesa delle famiglie italiane. I risultati mostrano una netta differenza tra la situazione economica degli autonomi e quella dei dipendenti, con una percentuale significativamente più alta di lavoratori indipendenti che si trovano al di sotto della soglia di povertà. Questo dato è particolarmente preoccupante considerando l'importanza del lavoro autonomo nell'economia italiana, che rappresenta una fetta consistente del tessuto produttivo nazionale. La maggiore esposizione al rischio di povertà tra gli autonomi evidenzia l'urgenza di politiche pubbliche mirate a supportare questa categoria di lavoratori.

Tra le cause principali di questa maggiore vulnerabilità, il Cgia individua la mancanza di una rete di protezione sociale adeguata, l'instabilità dei ricavi e l'impossibilità, per molti, di accedere a forme di credito agevolate. Inoltre, molti autonomi si trovano a dover affrontare costi elevati per l'avvio e la gestione della propria attività, senza la possibilità di beneficiare degli stessi vantaggi di cui godono i dipendenti, come ad esempio i contributi previdenziali a carico del datore di lavoro. L'indagine mette in luce la necessità di una riforma strutturale del sistema di protezione sociale, che tenga conto delle specifiche esigenze dei lavoratori autonomi, con l'obiettivo di ridurre il gap economico tra questa categoria e quella dei dipendenti e di garantire un livello di sicurezza economica adeguato a tutti.

In conclusione, lo studio del Cgia lancia un allarme sulla crescente vulnerabilità economica dei lavoratori autonomi in Italia. La maggiore propensione alla povertà rispetto ai dipendenti impone una riflessione seria sulle politiche economiche e sociali del Paese, con l'obiettivo di promuovere un sistema più equo e sostenibile, che garantisca protezione e sicurezza a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro forma contrattuale.

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