Bertin: La lotta alle mafie è una responsabilità collettiva
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Il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Bertin, ha lanciato un appello accorato alla nazione, sottolineando che la lotta contro le mafie non è solo un compito delle forze dell'ordine, ma una responsabilità di tutti i cittadini. Durante una conferenza stampa, Bertin ha evidenziato l'importanza della partecipazione attiva di ogni individuo nella costruzione di una società libera dalla criminalità organizzata.
Bertin ha spiegato che la mafia prospera grazie al silenzio e all'indifferenza. È necessario, quindi, rompere il muro di omertà che spesso protegge i mafiosi, denunciando ogni atto sospetto e collaborando attivamente con le autorità. Non si tratta solo di segnalare reati gravi, ma anche di prestare attenzione ai segnali più sottili, alle anomalie che possono indicare attività illecite.
"La lotta alle mafie è una maratona, non uno sprint", ha affermato Bertin. "Richiede impegno costante, determinazione e una collaborazione sinergica tra istituzioni, cittadini e forze dell'ordine. Dobbiamo essere uniti e consapevoli della gravità del problema, per costruire un futuro libero dalla presenza soffocante delle organizzazioni criminali."
Il procuratore ha inoltre sottolineato l'importanza dell'educazione civica nelle scuole, per formare giovani consapevoli dei rischi e dei danni causati dalle mafie. Promuovere la legalità, la trasparenza e il rispetto delle regole è fondamentale per creare una società resiliente al crimine organizzato. La cultura della legalità, ha ribadito Bertin, deve essere coltivata fin dalla più tenera età.
Bertin ha concluso il suo intervento ribadendo la necessità di un cambiamento culturale profondo, un cambio di mentalità che permetta di sconfiggere la mentalità mafiosa e di costruire una società più giusta e equa per tutti. Solo con la collaborazione di tutti, ha concluso, sarà possibile sconfiggere definitivamente la mafia e assicurare un futuro migliore alle generazioni future.