Blatter e Platini scagionati: archiviata l'accusa di frode
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L'attesa è finita. Sepp Blatter e Michel Platini, ex presidente e vicepresidente della FIFA, sono stati assolti in appello dall'accusa di frode. La Corte Penale di Bellinzona ha ribaltato la condanna a sei anni di squalifica inflitta nel 2021, cancellando definitivamente le accuse legate a un pagamento di 2 milioni di franchi svizzeri effettuato da Blatter a Platini nel 2011.
La decisione del tribunale svizzero pone fine a una lunga e complessa vicenda giudiziaria che ha scosso il mondo del calcio. Il pagamento in questione, giustificato da Blatter come corrispettivo di una consulenza prestata da Platini negli anni precedenti, era stato considerato dalla procura come un atto di corruzione. Tuttavia, il processo d'appello ha evidenziato lacune nelle prove presentate dall'accusa, portando all'assoluzione dei due dirigenti.
La sentenza rappresenta un'importante vittoria per Blatter e Platini, che hanno sempre sostenuto la propria innocenza. L'assoluzione, infatti, chiarisce che il pagamento non era un atto illegale o corruttivo, ma una transazione legittima connessa a una prestazione di lavoro effettivamente svolta. Questo verdetto potrebbe avere conseguenze significative anche per altre inchieste legate allo scandalo di corruzione che ha travolto la FIFA negli ultimi anni.
La decisione della Corte di Bellinzona solleva ancora interrogativi sulla trasparenza e sulla gestione dei fondi all'interno della FIFA. Nonostante l'assoluzione, l'ombra di un sistema opaco e poco trasparente continua a gravare sull'organizzazione calcistica mondiale. L'attenzione ora si concentra sulle riforme istituzionali messe in atto dalla FIFA per contrastare la corruzione e garantire maggiore trasparenza nella gestione finanziaria.
La battaglia legale condotta da Blatter e Platini è durata anni, segnando profondamente la loro carriera e l'immagine stessa del calcio internazionale. L'assoluzione in appello, pur non cancellando del tutto le ombre del passato, consente loro di chiudere un capitolo difficile e doloroso della loro vita professionale, aprendo forse a nuove prospettive per il futuro.