Bologna: I giardini Fava rinascono grazie alla cittadinanza attiva
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I giardini Graziella Fava di Bologna, un tempo teatro di episodi di insicurezza e degrado, hanno conosciuto una sorprendente rinascita grazie alla rete di cittadinanza attiva che si è creata attorno a questo spazio verde. Da un luogo di paura, i giardini sono diventati un esempio concreto di come la collaborazione tra cittadini, amministrazione e associazioni possa trasformare un'area abbandonata in un luogo sicuro e accogliente.
La svolta è avvenuta grazie all'impegno di un gruppo di residenti che, stanchi della situazione di abbandono e dei ripetuti atti vandalici, hanno deciso di organizzarsi e agire. Inizialmente, si sono concentrati sulla pulizia e la manutenzione del parco, rimuovendo rifiuti, potando alberi e riparando panchine danneggiate. Ma l'iniziativa è andata ben oltre la semplice manutenzione: sono stati organizzati eventi, laboratori per bambini e iniziative di aggregazione sociale, trasformando i giardini in un punto di riferimento per la comunità.
La collaborazione con l'amministrazione comunale è stata fondamentale. Il Comune ha supportato l'iniziativa fornendo attrezzature e risorse, ma soprattutto ascoltando le proposte dei cittadini e integrandole nei progetti di riqualificazione del parco. Questo esempio virtuoso di partecipazione attiva dimostra come la collaborazione tra istituzioni e cittadini possa portare a risultati significativi nella gestione e valorizzazione degli spazi pubblici.
Oggi, i giardini Graziella Fava sono un luogo sicuro e animato, dove i residenti si incontrano, i bambini giocano e le famiglie trascorrono il tempo libero. L'esperienza di Bologna rappresenta un modello positivo da replicare in altre città, dimostrando che anche in contesti urbani complessi, la forza della comunità può fare la differenza, trasformando la paura in speranza e rigenerando spazi pubblici degradati.