Cronaca

Carcere duro: stretta del Dap, rischio rivolte

Una nuova circolare del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (Dap) inasprisce le misure del carcere duro, prevedendo un regime ancora più rigido …

Carcere duro: stretta del Dap, rischio rivolte

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Una nuova circolare del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (Dap) inasprisce le misure del carcere duro, prevedendo un regime ancora più rigido per i detenuti considerati particolarmente pericolosi. La decisione, volta a garantire una maggiore sicurezza all'interno delle strutture carcerarie, ha però suscitato forti preoccupazioni tra gli esperti e le organizzazioni per i diritti umani.

La circolare specifica nuove regole per l'applicazione del 41-bis, il regime di isolamento previsto per i mafiosi e i terroristi, introducendo maggiori limitazioni alle comunicazioni e agli incontri con i familiari. Si teme che queste misure, già considerate severe, possano portare ad un aumento della tensione tra i detenuti e, di conseguenza, ad un incremento del rischio di rivolte.

Le organizzazioni sindacali del personale penitenziario si dicono preoccupate per le possibili conseguenze di questa stretta, sottolineando la già precaria situazione di sovraffollamento delle carceri italiane e la conseguente carenza di personale. Si teme che la maggiore aggressività dei detenuti, provocata dalle nuove restrizioni, possa mettere a rischio l'incolumità degli agenti.

Alcuni esperti di diritto penitenziario mettono in discussione l'efficacia di queste misure, sostenendo che un eccessivo isolamento possa peggiorare le condizioni psicologiche dei detenuti e favorire il radicalismo. Si suggerisce la necessità di una maggiore attenzione alle condizioni di vita dei detenuti e alla possibilità di percorsi rieducativi, in alternativa a un'impostazione puramente repressiva.

Il dibattito è aperto e le possibili conseguenze di questa nuova circolare del Dap sono ancora tutte da valutare. La situazione nelle carceri italiane rimane critica e necessita di soluzioni che tengano conto sia della sicurezza che del rispetto dei diritti umani, evitando misure che possano esacerbare le tensioni e aumentare il rischio di gravi incidenti.

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