Catturato in Perù il boss della Camorra Massimiliano Amato
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Le autorità peruviane hanno arrestato Massimiliano Amato, un boss della camorra napoletana, tra i 100 latitanti più pericolosi d'Italia. L'operazione, frutto di una collaborazione internazionale tra Italia e Perù, ha portato alla conclusione di una lunga caccia all'uomo. Amato, ricercato per una serie di gravi reati, tra cui traffico internazionale di droga, estorsione e omicidio, era riuscito a sfuggire alla giustizia per anni, nascondendosi in diversi paesi del Sud America.
L'arresto è avvenuto nella città di Lima, dopo un'attenta attività di intelligence che ha permesso di localizzare il latitante. Le forze dell'ordine peruviane, supportate da agenti italiani, hanno effettuato un'irruzione nell'abitazione dove Amato si nascondeva, arrestandolo senza resistenza. Secondo le informazioni diffuse dalle autorità, Amato stava pianificando nuove attività criminali in Sud America, consolidando la sua rete di traffici illeciti.
La cattura di Amato rappresenta un duro colpo per la camorra napoletana, indebolendo una delle sue organizzazioni più potenti e pericolose. L'arresto segna un successo importante nella lotta contro la criminalità organizzata transnazionale e conferma l'efficacia della collaborazione internazionale nel contrastare queste reti criminali. Il latitante verrà ora estradato in Italia per rispondere alle accuse a suo carico. L'indagine continua per individuare eventuali complici e smantellare completamente la sua rete di traffici.
La collaborazione tra le forze di polizia italiane e quelle peruviane è stata fondamentale per la riuscita dell'operazione. L'interscambio di informazioni e la condivisione strategica hanno permesso di localizzare e catturare Amato, un individuo considerato estremamente pericoloso e sfuggente. Questo successo evidenzia l'importanza di una cooperazione internazionale sempre più stretta e coordinata nella lotta alla criminalità transnazionale.