CGIL in piazza: No al Referendum 2025 in Abruzzo e Molise
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La Cgil scende in piazza in Abruzzo e Molise per contrastare il referendum del 2025. Le proteste, che hanno visto una massiccia partecipazione di cittadini, si sono concentrate sulla presunta mancanza di trasparenza e sulla pericolosità di alcune delle riforme proposte. I sindacati hanno espresso forti perplessità riguardo all'impatto che il referendum potrebbe avere sul lavoro e sui servizi pubblici nelle due regioni.
I manifestanti hanno sfilato per le strade principali delle città abruzzesi e molisane, portando striscioni e bandiere con slogan contro il referendum. Sono stati denunciati i rischi di impoverimento delle comunità locali e la mancanza di un dibattito pubblico effettivo sulle conseguenze delle riforme. La Cgil ha sottolineato l'importanza di una consultazione informata e partecipativa, chiedendo un rinvio del referendum e un'approfondita discussione con tutte le parti coinvolte.
Secondo i rappresentanti sindacali, le riforme proposte potrebbero comportare tagli significativi ai servizi essenziali, come la sanità e l'istruzione, con conseguenze negative sulla qualità della vita dei cittadini. Inoltre, si teme un aumento della disoccupazione e una crescita della povertà. La Cgil ha ribadito il suo impegno a difendere i diritti dei lavoratori e a contrastare ogni politica che possa mettere a rischio il benessere sociale.
Le proteste hanno visto la partecipazione di diverse categorie di lavoratori, studenti e cittadini che condividono le preoccupazioni della Cgil. L'atmosfera è stata tesa ma pacifica, con i manifestanti che hanno espresso il loro dissenso in modo civile e organizzato. La Cgil ha annunciato che continuerà la sua mobilitazione nelle prossime settimane, organizzando altri eventi e iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica e contrastare l'approvazione del referendum.