Cocaina all'Olimpico: 6 ultras della Roma indagati
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Un'inchiesta della polizia ha portato all'indagine di sei membri del gruppo ultras della Roma 'Quadraro' per spaccio di cocaina all'interno dello stadio Olimpico. Le indagini, partite da alcune segnalazioni anonime, hanno portato gli investigatori a monitorare i movimenti degli indagati durante le partite della Roma. Secondo quanto emerso, lo spaccio avveniva nei bagni dello stadio, sfruttando la folla e la confusione durante gli eventi. Gli agenti hanno documentato diverse transazioni di droga, utilizzando telecamere nascoste e agenti sotto copertura. L'operazione ha portato al sequestro di una quantità significativa di cocaina, oltre a materiale per il confezionamento e denaro contante. Gli indagati, tutti residenti a Roma, sono accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini proseguono per accertare eventuali altri coinvolti e la portata del traffico di droga all'interno dello stadio. L'operazione rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata che spesso si insinua nel mondo del tifo calcistico. La Digos sta valutando eventuali misure di prevenzione nei confronti degli ultras indagati, tra cui il divieto di accesso agli stadi. La vicenda solleva preoccupazioni sulla sicurezza all'interno dell'Olimpico e sulle difficoltà nel contrastare il fenomeno dello spaccio di droga negli impianti sportivi. La procura sta valutando le posizioni degli indagati e si attende l'inizio del processo. La società sportiva AS Roma, nel frattempo, ha espresso la propria totale collaborazione con le autorità competenti e ha ribadito il proprio impegno nella lotta contro ogni forma di violenza e illegalità. L'episodio getta un'ombra sul mondo del tifo organizzato e solleva interrogativi sulle misure di sicurezza da adottare per garantire la sicurezza e la legalità all'interno degli stadi. Il caso rappresenta un esempio concreto del rischio di infiltrazioni criminali nel mondo del tifo, un problema complesso da affrontare che richiede un impegno congiunto tra forze dell'ordine, società sportive e istituzioni.