Cognome materno solo: legge bocciata prima ancora del dibattito?
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Un disegno di legge che prevede l'attribuzione del solo cognome materno ai figli è stato stroncato senza mezzi termini dal costituzionalista Alessandro Mirabelli. Secondo il professore, la proposta è priva di fondamento e non ha alcuna possibilità di approvazione. "È un disegno di legge senza senso", ha dichiarato Mirabelli, esprimendo forte scetticismo sulla sua probabilità di arrivare persino in Aula.
Mirabelli ha sottolineato l'assenza di una motivazione giuridica solida a sostegno di una simile proposta. La scelta del cognome, ha spiegato, è un aspetto complesso che riguarda l'identità personale e i rapporti familiari, ed una decisione così radicale andrebbe presa solo dopo un'attenta analisi delle implicazioni sociali e giuridiche. Il costituzionalista ha evidenziato come l'attuale normativa, che consente la scelta tra il cognome paterno o entrambi, offra già un ampio margine di libertà alle famiglie.
L'esperto ha poi aggiunto che tale proposta legislativa potrebbe portare a disparità di trattamento tra i cittadini e creare confusione nel sistema di identificazione personale. La sua affermazione categorica sulla sua improbabile approvazione in Parlamento suggerisce una forte opposizione all'interno delle istituzioni. L'opinione di Mirabelli, figura autorevole nel campo del diritto costituzionale, pesa molto nel dibattito pubblico e potrebbe influenzare l'opinione di altri politici e della società civile.
La dichiarazione del costituzionalista ha già generato un ampio dibattito sui social media e tra gli esperti di diritto di famiglia. Molti concordano con la sua valutazione, evidenziando l'inutilità e la pericolosità di una simile proposta. Resta da vedere se il disegno di legge, nonostante le pessime previsioni, riuscirà comunque a superare le prime fasi di approvazione. Ma le parole di Mirabelli sono un chiaro segnale di un possibile fallimento già all'inizio del percorso legislativo.