Colombia: Misterio sulla morte di Alessandro Coatti, lo zio rivela: "Licenziato per partire, stava tornando"
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La morte di Alessandro Coatti in Colombia è avvolta nel mistero. Lo zio dell'uomo, trovato senza vita, ha rilasciato una dichiarazione sconvolgente, gettando nuova luce sul caso. Secondo le sue parole, Coatti era stato licenziato dal suo lavoro poco prima di partire per la Colombia. Un licenziamento che, a detta dello zio, sembrava essere l'unica ragione del viaggio improvviso.
"Alessandro non aveva mai mostrato particolare interesse per la Colombia", ha spiegato lo zio in un'intervista esclusiva. "Era un ragazzo tranquillo, legato alla sua famiglia. Il licenziamento è stata una sorta di svolta nella sua vita, lo ha destabilizzato. Aveva comunque intenzione di tornare a casa a breve", ha aggiunto con la voce rotta dal dolore. Le autorità colombiane stanno indagando sulla morte di Coatti, ma al momento non sono state fornite informazioni ufficiali sulle cause del decesso.
La dichiarazione dello zio apre nuovi scenari investigativi. Si ipotizza che il licenziamento possa essere collegato alla morte, anche se al momento non esistono prove concrete a supporto di questa teoria. Gli inquirenti stanno esaminando tutte le possibili piste, tra cui quella di un incidente, un'aggressione o anche un coinvolgimento in attività illecite, anche se quest'ultima ipotesi appare, al momento, meno probabile alla luce delle testimonianze raccolte. La famiglia di Coatti è distrutta dal dolore e attende con ansia l'esito delle indagini per comprendere le circostanze della tragica scomparsa.
La Procura sta collaborando attivamente con le autorità italiane per ricostruire gli ultimi giorni di vita di Alessandro Coatti e per fare piena luce sulla vicenda. L'autopsia sul corpo, che dovrebbe fornire informazioni cruciali sulle cause della morte, è ancora in corso. Intanto, lo zio di Alessandro lancia un appello: "Chiunque avesse informazioni utili, per quanto piccole possano sembrare, è pregato di contattare le autorità. Vogliamo solo sapere la verità sulla morte di mio nipote."
