Confindustria ridimensiona crescita Pil 2025: rischio fuga di capitali verso gli USA
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Confindustria ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del Pil italiano per il 2025, fissandole a un modesto +0,6%. Questa stima prudenziale riflette le crescenti preoccupazioni per l'economia italiana, fortemente influenzate dal contesto internazionale. La guerra commerciale e le tensioni geopolitiche rappresentano fattori di instabilità significativi.
Secondo l'associazione degli industriali, una guerra commerciale globale potrebbe ridurre ulteriormente la crescita a un misero +0,2%, aggravando le difficoltà già esistenti. L'incertezza economica e la mancanza di competitività rispetto ad altri Paesi, in particolare gli Stati Uniti, stanno generando un reale rischio di fuga di capitali e aziende verso mercati considerati più stabili e attrattivi.
Confindustria sottolinea la necessità di politiche economiche mirate a rafforzare la competitività del Paese e ad attrarre investimenti. La semplificazione burocratica, gli investimenti in infrastrutture e la riduzione del cuneo fiscale sono elementi cruciali per contrastare il rischio di deindustrializzazione e mantenere un livello accettabile di crescita economica.
La situazione si presenta particolarmente critica per le piccole e medie imprese (PMI), spesso più vulnerabili alle fluttuazioni del mercato internazionale e meno attrezzate a fronteggiare la competizione globale. La mancanza di incentivi e di un sostegno adeguato da parte delle istituzioni rischia di accentuare il fenomeno della delocalizzazione delle attività produttive all'estero, con conseguenze negative sull'occupazione e sulla crescita economica complessiva.
La revisione al ribasso delle previsioni di crescita rappresenta un campanello d'allarme per il governo, che è chiamato a intervenire tempestivamente per evitare che il pessimismo si trasformi in una spirale negativa di stagnazione economica. L'auspicio è che le politiche economiche riescano ad imprimere una svolta positiva, mitigando i rischi e favorendo lo sviluppo di un tessuto imprenditoriale dinamico e competitivo a livello internazionale.
In conclusione, la situazione richiede un'azione decisa e coordinata da parte delle istituzioni per contrastare le sfide economiche e garantire un futuro di crescita sostenibile per l'Italia.