Dazi: Perdite da 390 milioni per il vino italiano
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La Coldiretti lancia l'allarme: i dazi sulle esportazioni di vino italiano stanno causando perdite stimate in 390 milioni di euro. L'organizzazione agricola evidenzia l'impatto devastante di queste barriere commerciali, che colpiscono duramente il settore vitivinicolo, già alle prese con altre difficoltà. Si tratta di un duro colpo per un comparto che rappresenta un'eccellenza del Made in Italy nel mondo.
Le difficoltà, secondo Coldiretti, sono molteplici e aggravate dalla situazione geopolitica internazionale e dall'inflazione. L'aumento dei costi di produzione, unito alle restrizioni commerciali, sta mettendo a rischio la sopravvivenza di molte aziende, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, che rappresentano la maggior parte del tessuto produttivo del settore vinicolo italiano.
La Coldiretti chiede con urgenza interventi immediati da parte del governo per mitigare gli effetti negativi dei dazi e per sostenere le aziende in difficoltà. Sono necessarie misure concrete per contrastare le barriere commerciali e per promuovere l'export del vino italiano sui mercati internazionali. Tra le possibili soluzioni, si ipotizza un maggiore supporto finanziario alle aziende, la diversificazione dei mercati di sbocco e una più incisiva azione diplomatica per rimuovere gli ostacoli commerciali.
La situazione è particolarmente critica per alcune regioni italiane, fortemente dipendenti dall'export di vino. La perdita di 390 milioni di euro rappresenta un danno significativo per l'economia nazionale e mette a rischio migliaia di posti di lavoro. Coldiretti sottolinea l'importanza di tutelare un settore strategico come quello vitivinicolo, simbolo del patrimonio agroalimentare italiano e fondamentale per la crescita economica del paese.
L'organizzazione invita le istituzioni a intervenire con tempestività e a dare risposte concrete alle istanze degli operatori del settore, al fine di evitare conseguenze ancora più gravi per il futuro del vino italiano nel mondo. La sfida, conclude Coldiretti, è quella di difendere la competitività del settore e garantire la sostenibilità delle aziende vitivinicole italiane, preservando un patrimonio culturale ed economico di inestimabile valore.