Dazi Usa: Europa in rialzo, poi frenata. Pechino accusa: "Guerra al mondo"
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Le borse europee hanno registrato un'iniziale impennata dopo l'annuncio dei nuovi dazi statunitensi, ma l'entusiasmo è stato di breve durata. La giornata si è conclusa con un rallentamento, lasciando un quadro di incertezza sui mercati. L'incertezza è alimentata dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, con Pechino che accusa Washington di una vera e propria guerra commerciale globale.
La reazione iniziale dei mercati è stata positiva, probabilmente a causa di un effetto di sollievo dopo l'attesa ansiosa riguardo alle nuove misure protezionistiche. Gli investitori sembravano aver scontato in parte l'impatto negativo delle nuove tariffe, puntando su una risposta coordinata dell'Unione Europea per contrastare le decisioni americane. Tuttavia, la volatilità è rimasta elevata, a dimostrazione della fragilità della fiducia degli investitori.
Il commento della Cina è stato particolarmente duro. Il Ministero del Commercio cinese ha accusato gli Stati Uniti di condurre una politica protezionistica aggressiva, definendola una minaccia per l'ordine commerciale globale e un attacco alle economie di tutto il mondo. La dichiarazione sottolinea la crescente preoccupazione per l'escalation della guerra commerciale, con ripercussioni potenzialmente gravi sull'economia internazionale.
Gli analisti finanziari prevedono una fase di grande incertezza per i mercati. L'impatto dei dazi si manifesterà gradualmente, influenzando le catene di approvvigionamento e le previsioni di crescita economica. La risposta delle aziende, sia europee che cinesi, sarà fondamentale per determinare l'entità delle conseguenze. Si prevede che le aziende cercheranno di rimodulare le proprie strategie per mitigare l'impatto negativo dei dazi, con possibili ripercussioni sull'occupazione e sulla competitività.
La situazione richiede un monitoraggio costante. La capacità di Stati Uniti, Cina ed Europa di trovare un punto di accordo sulle controversie commerciali sarà cruciale per stabilizzare i mercati e limitare i danni economici a livello globale. L'assenza di chiarezza sul futuro delle relazioni commerciali internazionali alimenta ulteriormente l'incertezza e la volatilità dei mercati finanziari.