Dazi USA mettono a rischio la produzione di Rustichella d'Abruzzo
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La Rustichella d'Abruzzo, azienda leader nella produzione di pasta artigianale, rischia di vedere compromessa la propria attività a causa dei dazi imposti dagli Stati Uniti. Secondo il suo amministratore delegato, Peduzzi, la situazione è critica e potrebbe portare a una riduzione significativa della produzione.
L'azienda, nota per la sua pasta di alta qualità prodotta con grano 100% italiano, esporta una consistente parte della sua produzione negli USA. I dazi, introdotti nell'ambito di una più ampia controversia commerciale, hanno aumentato significativamente i costi di importazione, rendendo la pasta Rustichella meno competitiva sul mercato americano.
"La situazione è estremamente preoccupante", ha dichiarato Peduzzi in un'intervista. "I dazi hanno un impatto devastante sulla nostra capacità di competere. Stiamo valutando tutte le possibili soluzioni, ma il rischio di una riduzione della produzione, e persino di licenziamenti, è purtroppo concreto."
L'azienda sta cercando di mitigare l'impatto dei dazi, esplorando diverse opzioni, tra cui la ricerca di nuovi mercati e la diversificazione della produzione. Tuttavia, il tempo stringe e le prospettive rimangono incerte. La Rustichella d'Abruzzo, simbolo dell'eccellenza agroalimentare italiana, potrebbe essere costretta a tagliare la produzione se la situazione non dovesse migliorare a breve.
Questa situazione mette in luce le difficoltà che le aziende italiane devono affrontare a causa delle tensioni commerciali internazionali. La Rustichella d'Abruzzo rappresenta un caso emblematico delle sfide che le imprese del settore agroalimentare devono superare per rimanere competitive sui mercati globali.
La speranza è che si trovi una soluzione rapida e che i dazi vengano rimossi o ridotti, consentendo alla Rustichella d'Abruzzo di continuare a produrre e esportare la sua pregiata pasta negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Altrimenti, il rischio è quello di un danno irreparabile non solo per l'azienda, ma anche per l'intero settore agroalimentare italiano.
