Dazi USA: Sardegna in allarme per il 48% di export agroalimentare
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L'export agroalimentare della Sardegna verso gli Stati Uniti è un settore vitale per l'economia dell'isola, rappresentando il 48% del totale. La prospettiva di nuovi dazi applicati dagli USA innesca un'ondata di preoccupazione tra produttori e istituzioni. La dipendenza da questo mercato è significativa, e l'impatto di eventuali misure protezionistiche potrebbe essere devastante per numerose aziende, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni.
Il settore più a rischio è quello del vino, con numerose cantine che esportano una quota rilevante della loro produzione negli USA. Anche il settore lattiero-caseario e quello della carne sono fortemente esposti, con la possibilità di subire pesanti perdite di fatturato e di mercato. Le autorità regionali stanno lavorando attivamente per mitigare i rischi, cercando di diversificare i mercati di sbocco e di individuare soluzioni per contrastare l'impatto negativo dei dazi.
Si stanno intensificando i contatti con il Governo italiano per sollecitare interventi a livello nazionale, nella speranza di ottenere supporto e protezione per le imprese sarde. Sono in programma incontri con rappresentanti del Ministero delle Politiche Agricole e del Ministero degli Affari Esteri per discutere le possibili strategie di difesa e per valutare l'impatto economico complessivo. L'auspicio è quello di raggiungere un accordo con gli Stati Uniti che eviti l'applicazione di dazi o che ne limiti l'impatto sulle aziende sarde.
Intanto, le imprese del settore stanno valutando possibili strategie di adattamento, tra cui la ricerca di nuovi mercati e l'innovazione per incrementare la competitività. La diversificazione dell'export è vista come una soluzione fondamentale per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti, anche se questo processo richiede tempo e investimenti. La situazione resta precaria e richiede una risposta immediata e coordinata da parte delle istituzioni e delle imprese sarde, per evitare un grave danno all'economia regionale.