Sport

Di Livio: Baggio, Conte e gli insulti all'arbitro Moreno

Angelo Di Livio, ex centrocampista di Juventus e Napoli, ha rilasciato un'intervista ricca di aneddoti e rivelazioni. Tra i ricordi …

Di Livio: Baggio, Conte e gli insulti all'arbitro Moreno

A

Angelo Di Livio, ex centrocampista di Juventus e Napoli, ha rilasciato un'intervista ricca di aneddoti e rivelazioni. Tra i ricordi più emozionanti, la genesi del suo celebre soprannome, "Soldatino", attribuitogli da Roberto Baggio: "È stato lui a chiamarmi così, per la mia grinta e la mia determinazione in campo".

Di Livio ha poi espresso un desiderio di un ipotetico ritorno nel mondo del calcio, immaginandosi addirittura al fianco di Luciano Spalletti al Napoli: "Oggi mi vedrei bene a lavorare con Conte al Napoli. La sua esperienza e la sua mentalità vincente sarebbero preziose per la squadra". Un'affermazione che alimenta le speculazioni sul futuro dell'ex giocatore e sulla possibile collaborazione tra due figure così importanti del calcio italiano.

L'intervista non si è limitata ai ricordi positivi. Di Livio ha infatti ricordato un episodio che lo ha visto protagonista di una violenta discussione con l'arbitro Massimo Moreno, culminata in una serie di insulti che l'ex calciatore ha definito "irripetibili". Non ha fornito dettagli specifici, lasciando spazio all'immaginazione e all'interpretazione dell'episodio.

La carriera di Di Livio è stata costellata da momenti di gloria e di intense emozioni. Dalla sua esperienza alla Juventus, con la vittoria di scudetti e coppe, fino alla sua militanza nel Napoli, squadra nella quale ha lasciato un segno indelebile. La sua grinta e il suo carattere, elementi che hanno contribuito a forgiare il suo soprannome, sono sempre rimasti i suoi tratti distintivi, sia dentro che fuori dal campo.

L'intervista lascia spazio a riflessioni sul passato, ma anche a proiezioni future, con Di Livio che, pur non avendo confermato alcun interesse concreto per un ruolo nel mondo del calcio attuale, si mostra aperto a nuove sfide. Resta comunque un personaggio indimenticabile nella storia del calcio italiano, un vero e proprio simbolo di tenacia e combattività.

. . .