Ergastolo chiesto per l'ex marito di Roua Nabi
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Il pubblico ministero ha chiesto l'ergastolo per Abdelkader Ben Alaya, accusato dell'omicidio della ex moglie Roua Nabi, avvenuto a Torino. La tragedia ha scosso la città, riaccendendo il dibattito sulla violenza di genere e sulla necessità di una maggiore protezione per le donne vittime di violenza domestica.
Durante l'udienza, il pm ha dipinto un quadro agghiacciante della vicenda, ricostruendo la dinamica del delitto e presentando prove schiaccianti contro l'imputato. Le testimonianze raccolte e le analisi forensi avrebbero confermato la responsabilità di Ben Alaya nella morte di Roua Nabi. L'accusa ha sottolineato la gravitá del gesto, evidenziando la premeditazione e la crudeltà con cui l'uomo avrebbe commesso il femminicidio.
La difesa, invece, ha cercato di contestare alcune prove e di sollevare dubbi sulla ricostruzione dei fatti fornita dall'accusa. Gli avvocati di Ben Alaya hanno chiesto l'assoluzione o, in subordine, una pena inferiore all'ergastolo, sostenendo la mancanza di prove sufficienti a dimostrare la colpevolezza del loro assistito e sollevando ipotesi alternative sulla dinamica del delitto.
La famiglia di Roua Nabi si è costituita parte civile, chiedendo giustizia per la perdita di una persona cara e ribadendo la necessità di una condanna esemplare che possa fungere da deterrente contro la violenza sulle donne. La sentenza è attesa nelle prossime settimane e sarà seguita con grande attenzione dall'opinione pubblica, che attende un verdetto che possa dare un segnale forte contro il femminicidio.
La vicenda di Roua Nabi si aggiunge, purtroppo, alla lunga lista di femminicidi che continuano a verificarsi nel nostro Paese. Questo tragico evento sottolinea l'urgenza di mettere in atto politiche efficaci per contrastare la violenza di genere, fornendo alle donne strumenti adeguati per denunciare le violenze subite e garantire loro una reale protezione.