Evaso di Bollate si suicida dal Duomo: ritrovato cadavere della collega
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Un drammatico epilogo ha segnato la fuga di Vincenzo De Maria, evaso dal carcere di Bollate. Il corpo senza vita dell'uomo è stato trovato ai piedi del Duomo di Milano, vittima di un apparente suicidio. La scoperta ha sconvolto la città, gettando ombre sulla vicenda già di per sé complessa.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Milano, si concentrano ora sulle circostanze della morte di De Maria. Sembra che l'uomo si sia lanciato dal tetto del Duomo, ponendo fine alla sua fuga. Le autorità stanno valutando tutti gli aspetti, dalle motivazioni del gesto estremo alle possibili responsabilità di eventuali complici.
La tragedia, però, non si limita al suicidio dell'evaso. Nel Parco Nord di Milano, infatti, è stato ritrovato il cadavere di una donna, collega di De Maria, che era scomparsa da alcuni giorni. Le indagini mirano ora a stabilire il collegamento tra la morte della donna e il suicidio di De Maria, cercando di chiarire se si tratti di un omicidio o di un suicidio-omicidio.
La polizia scientifica è al lavoro per ricostruire l'esatta dinamica degli eventi. Le telecamere di videosorveglianza presenti in zona saranno analizzate per ricostruire gli ultimi movimenti di De Maria e della sua collega. Gli investigatori stanno anche interrogando persone vicine a entrambi, al fine di raccogliere testimonianze utili.
La notizia ha scosso profondamente la comunità milanese. La morte di De Maria, così come quella della sua collega, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza carceraria e sulle modalità di gestione dei detenuti evasi. Le indagini, quindi, si concentreranno anche su questi aspetti, per evitare che simili tragedie possano ripetersi in futuro. La procura ha aperto un'inchiesta per accertare ogni aspetto della vicenda, comprese le responsabilità delle eventuali omissioni che avrebbero potuto contribuire al tragico esito.
Questo evento drammatico pone l'accento sulle falle del sistema e sulla necessità di rafforzare le misure di sicurezza, sia all'interno delle carceri che all'esterno, per prevenire future evasioni e garantire la sicurezza dei cittadini.
