Cronaca

Ex-fidanzato torna a perseguitare la ex nonostante la remissione di querela

Un uomo è stato arrestato per aver perseguitato la sua ex-fidanzata, nonostante la donna avesse precedentemente ritirato la querela. L'uomo, …

Ex-fidanzato torna a perseguitare la ex nonostante la remissione di querela

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Un uomo è stato arrestato per aver perseguitato la sua ex-fidanzata, nonostante la donna avesse precedentemente ritirato la querela. L'uomo, identificato come Marco Rossi, di 35 anni, è stato accusato di molestie e violazione di una misura cautelare precedentemente emessa dal tribunale. La remissione di querela, presentata dalla vittima alcuni mesi fa, non ha impedito alla polizia di intervenire, data la gravità e la reiterazione delle azioni persecutorie.

Secondo quanto riportato dagli investigatori, Rossi avrebbe iniziato a contattare insistentemente la sua ex-partner tramite telefonate, messaggi e appostamenti nei pressi della sua abitazione e del suo posto di lavoro. La donna, spaventata e turbata da questi comportamenti, ha denunciato nuovamente l'uomo alle autorità. Le indagini hanno portato alla raccolta di prove sufficienti a dimostrare la natura persecutoria delle azioni di Rossi, inclusa l'analisi dei suoi messaggi e delle testimonianze di vicini e colleghi della vittima.

La remissione di querela, in questi casi, non impedisce all'autorità giudiziaria di procedere d'ufficio, soprattutto se le condotte integrano un reato più grave. L'insistenza delle molestie e la creazione di un clima di paura sono elementi che hanno determinato l'arresto di Rossi. La vicenda sottolinea l'importanza della consapevolezza e della tutela delle vittime di stalking, anche nei casi in cui la querela venga inizialmente ritirata. Le molestie possono avere conseguenze devastanti sulla vita della vittima, indipendentemente dalla volontà iniziale di procedere con la denuncia.

Rossi è stato portato in carcere in attesa del processo. L'avvocato difensore ha dichiarato che si impegnerà a dimostrare l'innocenza del suo assistito, sostenendo che le sue azioni non erano intenzionalmente persecutorie. Tuttavia, le prove raccolte suggeriscono una diversa interpretazione degli eventi. Il caso solleva importanti quesiti riguardo ai limiti della remissione di querela in casi di reati perseguibili d'ufficio come lo stalking e sottolinea l'importanza di tutelare le vittime da condotte persecutorie anche in assenza di una denuncia attiva.

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