Extinction Rebellion blocca Leonardo: protesta contro l'industria militare
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Attivisti di Extinction Rebellion hanno occupato l'ingresso della sede principale di Leonardo, colosso italiano della difesa e dell'aerospazio, a Roma. La protesta, iniziata stamattina, mira a denunciare il ruolo dell'azienda nella crisi climatica e a chiedere un immediato disinvestimento dalle armi e una conversione verso un'economia sostenibile. Gli attivisti hanno esposto striscioni con slogan come "Leonardo: armi di distruzione di massa" e "Stop alla guerra, fermiamo il clima", bloccando l'accesso all'edificio e creando un significativo disagio per i dipendenti e le attività aziendali.
La scelta di Leonardo come obiettivo non è casuale. L'azienda è uno dei principali produttori di armi a livello mondiale, con un fatturato di miliardi di euro legato alla produzione di tecnologie militari utilizzate in diversi conflitti. Extinction Rebellion sostiene che la produzione di armi sia incompatibile con gli sforzi necessari per affrontare l'emergenza climatica, in quanto contribuisce alle emissioni di gas serra e distoglie risorse finanziarie e intellettuali dalle soluzioni verdi. La protesta si inserisce in una più ampia campagna di azioni dirette contro le aziende considerate responsabili del cambiamento climatico, con l'obiettivo di porre pressione sulle istituzioni e sull'opinione pubblica.
Le forze dell'ordine sono intervenute sul posto per monitorare la situazione e gestire la protesta, garantendo la sicurezza pubblica. Al momento non si registrano arresti, ma sono attese le decisioni delle autorità in merito alla possibile violazione di legge da parte degli attivisti. Leonardo, da parte sua, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito all'accaduto, ma si prevede una risposta da parte dell'azienda nelle prossime ore. La protesta di Extinction Rebellion solleva un importante dibattito sulla responsabilità sociale delle imprese nel contesto della crisi climatica e sulla necessità di un cambiamento radicale del modello economico attuale.
La vicenda mette in luce la crescente tensione tra il mondo delle imprese e le organizzazioni ambientaliste che denunciano il ruolo delle aziende nell'aggravare la crisi climatica. L'occupazione della sede di Leonardo rappresenta un'escalation delle azioni di protesta di Extinction Rebellion, dimostrando la determinazione degli attivisti a far sentire la propria voce e ottenere un impegno concreto da parte delle aziende coinvolte nella produzione di armi e nella combustione di combustibili fossili. L'evolversi della situazione sarà seguito con attenzione, così come la reazione di Leonardo e delle autorità italiane.