Salute

Favismo: 400.000 italiani a rischio, attenzione a farmaci e infezioni

Circa 400.000 italiani convivono con il favismo, una malattia genetica che colpisce i globuli rossi del sangue e rende particolarmente …

Favismo: 400.000 italiani a rischio, attenzione a farmaci e infezioni

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Circa 400.000 italiani convivono con il favismo, una malattia genetica che colpisce i globuli rossi del sangue e rende particolarmente vulnerabili a determinate sostanze e situazioni. Questa condizione, spesso sottovalutata, può avere conseguenze gravi se non adeguatamente gestita.

Il favismo è causato da una carenza dell'enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD), essenziale per la protezione dei globuli rossi dallo stress ossidativo. L'assenza o la scarsità di questo enzima rende i globuli rossi particolarmente fragili, predisponendoli a una rapida distruzione (emolisi) in presenza di specifici fattori scatenanti.

Fattori scatenanti di crisi emolitiche possono essere molteplici. Tra i più noti troviamo il consumo di fava, da cui il nome della malattia, ma anche altri alimenti come lenticchie e fagioli possono scatenare una crisi. È fondamentale, quindi, seguire una dieta attenta ed evitare questi cibi, soprattutto durante i periodi di maggiore vulnerabilità.

Inoltre, numerosi farmaci, sia da banco che su prescrizione, possono rappresentare un pericolo per chi soffre di favismo. Alcuni antibiotici, antipiretici e analgesici possono infatti innescare una crisi emolitica. Per questo, è fondamentale informare sempre il proprio medico della presenza di favismo prima di assumere qualsiasi farmaco, anche quelli apparentemente innocui.

Anche alcune infezioni possono aggravare la condizione. Le infezioni virali o batteriche possono aumentare lo stress ossidativo, accelerando la distruzione dei globuli rossi e causando crisi emolitiche severe. Una diagnosi precoce e un'adeguata gestione delle infezioni sono quindi cruciali per la salute dei pazienti con favismo.

La consapevolezza del favismo e la conoscenza dei suoi fattori scatenanti sono fondamentali per prevenire le crisi emolitiche. Una corretta informazione da parte dei medici e una maggiore attenzione da parte dei pazienti sono gli strumenti principali per una gestione efficace di questa condizione genetica.

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