Fiom chiede riapertura trattativa contratto metalmeccanici
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La Fiom-CGIL chiede con forza la ripresa immediata del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore metalmeccanico. Il segretario generale della Fiom, Michele Brigati, ha lanciato un appello alle parti coinvolte, sottolineando l'urgenza di trovare un accordo che tenga conto delle esigenze dei lavoratori e del difficile momento economico che sta attraversando il settore.
Brigati ha espresso forte preoccupazione per lo stallo delle trattative, affermando che la mancanza di un accordo sta generando incertezza e disagio tra i lavoratori del settore. Ha inoltre sottolineato l'importanza di un contratto che garantisca aumenti salariali adeguati all'inflazione e che tuteli i diritti dei lavoratori, in un contesto di crescente precarietà e digitalizzazione del lavoro.
Secondo Brigati, le proposte finora presentate dalle controparti non sono sufficienti a rispondere alle esigenze dei metalmeccanici italiani. La Fiom ribadisce la necessità di un accordo strutturale che affronti temi cruciali come la salute e sicurezza sul lavoro, la formazione professionale, la flessibilità e la parità di genere. L'organizzazione sindacale si impegna a portare avanti la lotta per ottenere un contratto che garantisca dignità e prospettive ai lavoratori del settore.
La richiesta di riapertura del tavolo negoziale arriva in un momento di particolare tensione nel settore metalmeccanico, segnato da una forte competitività internazionale e da una crescente incertezza economica. La Fiom si dice determinata a portare avanti la propria azione sindacale per difendere i diritti dei lavoratori e ottenere un contratto che sia realmente rispondente alle loro necessità. La palla ora passa alle altre parti in causa, che dovranno decidere se accogliere l'appello della Fiom e riaprire il tavolo di trattative nel più breve tempo possibile.
La Fiom ha annunciato inoltre che, in assenza di risposte positive, valuterà l'adozione di ulteriori iniziative per esercitare pressione sulle controparti e sbloccare la situazione. La situazione resta quindi in bilico, con il futuro del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici ancora incerto.