Friuli Venezia Giulia: rischio infiltrazioni mafiose, avverte il Dia
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Il procuratore aggiunto della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) del Friuli Venezia Giulia, Carmine Carbone, ha lanciato un allarme: la regione non è immune dalle infiltrazioni mafiose. Secondo Carbone, nonostante la presenza di una criminalità organizzata meno radicata rispetto ad altre regioni italiane, è fondamentale mantenere alta la guardia e intensificare i controlli. La posizione geografica del FVG, al confine con l'Austria e la Slovenia, rappresenta un fattore di rischio, facilitando potenziali attività illecite e il riciclaggio di denaro sporco.
L'allarme del procuratore aggiunto sottolinea la necessità di una collaborazione costante tra le forze dell'ordine e le istituzioni locali. Sono cruciali azioni di prevenzione e repressione, con un'attenzione particolare ai settori economici più vulnerabili, come l'edilizia, i lavori pubblici e la gestione dei rifiuti. Questi settori, infatti, sono spesso oggetto di infiltrazioni mafiose in altre regioni italiane, e il FVG non può considerarsi esente da questo rischio.
Carbone ha evidenziato l'importanza di una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini e delle imprese, incoraggiando la segnalazione di eventuali attività sospette alle autorità competenti. La collaborazione attiva della popolazione è un elemento fondamentale per contrastare efficacemente la criminalità organizzata e per prevenire l'insediamento di organizzazioni mafiose sul territorio regionale. L'obiettivo è quello di preservare l'integrità del tessuto economico e sociale del Friuli Venezia Giulia, garantendo sicurezza e legalità.
Le dichiarazioni del procuratore aggiunto della Dia rappresentano un monito importante per le autorità e per l'intera comunità regionale. La prevenzione, l'investigazione e la collaborazione sono le armi principali per contrastare il rischio di infiltrazioni mafiose e mantenere il Friuli Venezia Giulia un territorio libero da condizionamenti criminali. La sfida, dunque, è quella di rafforzare i sistemi di controllo, migliorare la capacità di investigazione e promuovere una cultura della legalità diffusa e radicata.