Tecnologia

Galimberti: Smartphone, una patologia che ci rende paranoici

Umberto Galimberti lancia un allarme preoccupante sull'uso degli smartphone: non si tratta solo di tecnologia, ma di una vera e …

Galimberti: Smartphone, una patologia che ci rende paranoici

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Umberto Galimberti lancia un allarme preoccupante sull'uso degli smartphone: non si tratta solo di tecnologia, ma di una vera e propria patologia che mina la nostra salute mentale e le nostre relazioni sociali. Secondo il filosofo, la costante connessione e la dipendenza dagli smartphone stanno trasformando la nostra società, generando paranoia e distruggendo la capacità di socializzazione autentica.

Galimberti sottolinea come la tecnologia, in questo caso lo smartphone, non sia di per sé negativa, ma è il suo utilizzo compulsivo e incontrollato a creare problemi. L'ossessione per le notifiche, la costante ricerca di approvazione online e la paura di essere esclusi dal flusso continuo di informazioni generano ansia e insicurezza. Questa dipendenza, sostiene il filosofo, ci rende iper-vigilanti e fragili, incapaci di godere dei momenti di tranquillità e di costruire relazioni profonde e significative nella vita reale.

La socializzazione digitale, secondo Galimberti, è solo una pallida imitazione della vera socializzazione, quella che si basa sull'incontro diretto, sullo scambio di sguardi e sulla condivisione di esperienze reali. La costante attenzione ai social media e alle notifiche impedisce di coltivare relazioni autentiche e di sviluppare un sano senso di sé, portando invece a un'eccessiva dipendenza dall'approvazione esterna e a un senso di inadeguatezza.

"Non è la tecnologia a essere il problema", afferma Galimberti, "ma il modo in cui la usiamo. Siamo noi che ci lasciamo condizionare, che ci facciamo assorbire da un sistema che ci priva della nostra libertà e della nostra capacità di pensare in modo critico". Il filosofo invita quindi a una riflessione critica sul nostro rapporto con gli smartphone, suggerendo un uso più consapevole e responsabile della tecnologia, per evitare che questa diventi un ostacolo alla nostra crescita personale e sociale.

In conclusione, il monito di Galimberti è un invito a riscoprire il valore delle relazioni umane autentiche e a porre un freno alla dipendenza digitale, prima che questa comprometta irrimediabilmente la nostra salute mentale e la nostra capacità di vivere pienamente la vita.

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