Godego: L'eccidio dimenticato di 136 vittime
I
Il paese di Castello di Godego, in provincia di Treviso, custodisce un segreto doloroso: l'eccidio del 27 aprile 1945, che ha visto la morte di 136 persone, un evento tragico rimasto per troppo tempo nell'ombra della memoria ufficiale. A differenza di altre stragi nazifasciste, la strage di Castello di Godego non ha ricevuto lo stesso livello di riconoscimento e commemorazione, lasciando le vittime e le loro famiglie in una sorta di silenzio ufficiale.
La mancanza di un riconoscimento istituzionale ha contribuito a mantenere vivo un senso di profonda ingiustizia. Molte delle famiglie delle vittime si sono battute per anni per ottenere un riconoscimento ufficiale dell'eccidio, un monumento commemorativo adeguato e una maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Le loro testimonianze, spesso raccolte oralmente e trasmesse di generazione in generazione, sono fondamentali per mantenere viva la memoria di questa tragedia.
La scarsa documentazione e la frammentazione delle fonti storiche hanno reso difficile ricostruire con precisione tutti i dettagli dell'eccidio. Tuttavia, emerge un quadro chiaro di una violenza brutale e indiscriminata, con civili uccisi senza pietà. La ricerca della verità e la giusta commemorazione delle vittime rappresentano un dovere morale, non solo per la comunità di Castello di Godego, ma per l'intera nazione. Ricordare è fondamentale per evitare che simili tragedie si ripetano.
Il silenzio che ha avvolto per decenni l'eccidio di Castello di Godego non può più essere tollerato. È necessario che le istituzioni prendano atto di questa grave lacuna storica e si impegnino attivamente per riconoscere ufficialmente l'evento, promuovendo iniziative di ricerca e commemorazione adeguate alla gravità del massacro. Solo così si potrà rendere giustizia alle vittime e alle loro famiglie, assicurando che il loro sacrificio non sia stato vano e che la memoria di questa tragedia venga tramandata alle generazioni future.