Gramellini racconta Mahmoud: la guerra vista dagli occhi di un bambino a Gaza
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La colonna di Massimo Gramellini su La Stampa, intitolata "Buonanotte", narra la toccante storia di Mahmoud, un bambino palestinese intrappolato nel conflitto a Gaza. Gramellini, con la sua consueta sensibilità, ci porta nel cuore della guerra, non attraverso numeri o resoconti militari, ma attraverso gli occhi innocenti di un piccolo che si trova a vivere l'inferno. La narrazione si concentra sulla quotidianità di Mahmoud, sul suo sforzo di mantenere una parvenza di normalità in un contesto insopportabile. Il racconto è intriso di dettagli che restituiscono la fragilità e la resilienza dei bambini in guerra.
Si descrive la paura costante dei bombardamenti, il suono assordante delle esplosioni che interrompono il sonno e la precarietà della vita quotidiana. Gramellini dipinge un quadro vivido delle case distrutte, dell'assenza di sicurezza e delle difficoltà a trovare cibo e acqua pulita. Non mancano i momenti di tenerezza, le piccole gioie che Mahmoud e la sua famiglia cercano di cogliere tra le macerie, un barlume di speranza in un contesto di profonda disperazione. La capacità di Gramellini sta nel saper evocare la sofferenza senza scadere nel sensazionalismo, mantenendo un linguaggio chiaro e diretto, adatto a tutti, ma in grado di suscitare un profondo impatto emotivo.
La storia di Mahmoud, benché individuale, rappresenta un simbolo del dramma di migliaia di bambini palestinesi coinvolti nel conflitto. Il racconto, quindi, oltre a essere un toccante ritratto di un bambino sotto assedio, è anche una denuncia silenziosa ma potente della violenza e dell'ingiustizia che sta colpendo la popolazione di Gaza. Gramellini ci ricorda la necessità di guardare oltre i numeri e le strategie militari, per concentrarsi sulle vite spezzate e sulle storie individuali che si nascondono dietro la guerra, perché la storia di Mahmoud è una storia che merita di essere raccontata e ascoltata, perché è la storia di tanti altri bambini, dimenticati dalla cronaca e dimenticati dal mondo.
Attraverso la penna di Gramellini, emerge con forza la vulnerabilità dell'infanzia di fronte alla guerra, la necessità di pace e di tutela dei diritti dei bambini. La "Buonanotte" di Mahmoud, quindi, diventa un grido di speranza e un appello alla coscienza collettiva, un invito a non dimenticare la sofferenza di chi vive la guerra, e a lottare per un futuro migliore per tutti i bambini del mondo, in particolare per coloro che vivono in zone di conflitto.