Griffen a 50 anni: "Gavazzi come un padre, tornerei ad allenare!"
P
Paul Griffen, leggenda del rugby italiano, spegne 50 candeline. Una carriera costellata di successi, culminata con quattro scudetti, lo porta oggi a riflettere sul suo passato e sul suo futuro. In un'intervista rilasciata in occasione del suo anniversario, Griffen ha espresso parole di profonda gratitudine verso il suo mentore, Sergio Gavazzi, definendolo una figura paterna che gli ha insegnato molto.
"Gavazzi è stato fondamentale per la mia crescita, sia come giocatore che come uomo", ha dichiarato Griffen. "Ho imparato da lui l'importanza del lavoro di squadra, della disciplina e della passione per questo sport. Mi ha insegnato a guardare oltre il risultato, a focalizzarmi sul processo e sulla crescita individuale di ogni giocatore."
L'ex giocatore, attualmente lontano dalle panchine, non esclude un ritorno nel mondo dell'allenamento. "Quattro scudetti sono stati un'esperienza incredibile, un sogno che si è realizzato", ha ammesso. "Dopo un periodo di pausa, sento di avere ancora molto da dare al rugby. Allenare una squadra, soprattutto qui in Italia, sarebbe un'opportunità che valuterei con grande attenzione. Il mio cuore batte ancora per questo sport, e l'idea di trasmettere la mia esperienza alle nuove generazioni mi entusiasma."
Griffen ha poi ricordato con emozione i momenti più significativi della sua carriera, sottolineando l'importanza del legame con i compagni di squadra e la passione incondizionata dei tifosi. "Il rugby è uno sport di squadra, e i successi si raggiungono solo con la collaborazione e l'impegno di tutti", ha affermato. "Sono grato per il supporto che ho sempre ricevuto dai miei compagni e dai tifosi, che mi hanno sostenuto in ogni momento, sia nelle vittorie che nelle sconfitte."
Il futuro resta incerto, ma una cosa è certa: la leggenda di Paul Griffen nel rugby italiano è indelebile. La sua esperienza, la sua competenza e la sua passione potrebbero presto tornare a illuminare i campi da gioco del nostro Paese. La sua storia d'amore con il rugby sembra ben lungi dall'essere conclusa. L'attesa per un suo ritorno sulle panchine è palpabile tra gli appassionati, che ricordano con nostalgia le sue prestazioni e la sua leadership. Un ritorno che sembra non solo possibile, ma quasi auspicabile, visti l'affetto e la stima che continua a ricevere dal mondo del rugby.