Harry senza scorta: rigetto appello
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La Corte d'appello del Regno Unito ha rigettato il ricorso del principe Harry contro la decisione di non garantirgli una scorta di polizia pagata dai contribuenti durante le sue visite nel paese. Il Duca di Sussex aveva fatto ricorso contro la decisione del ministero dell'Interno, sostenendo che senza protezione sarebbe stato in pericolo, specialmente considerando la sua posizione pubblica e le minacce ricevute.
La corte ha confermato la decisione precedente, sottolineando che il sistema di sicurezza del Regno Unito è progettato per proteggere membri della famiglia reale attivi in ruoli ufficiali. Harry, avendo rinunciato ai suoi doveri reali, non rientra più in questa categoria, secondo il giudizio emesso. La corte ha aggiunto che il principe ha la possibilità di finanziare personalmente la sua sicurezza, opzione che Harry stesso aveva già escluso in precedenti dichiarazioni, sottolineando l'impossibilità logistica e pratica di farlo in modo adeguato.
La decisione ha suscitato diverse reazioni. Alcuni commentatori hanno sostenuto che la sicurezza di Harry sia una questione di priorità nazionale, indipendentemente dal suo attuale ruolo. Altri invece hanno difeso la decisione, affermando che la sicurezza pubblica non può essere finanziata per la protezione di privati cittadini, anche se di alto profilo. La sentenza della Corte d'appello pone fine, almeno per ora, alla battaglia legale di Harry per ottenere una scorta di polizia a spese dei contribuenti britannici. Resta da vedere se il principe prenderà in considerazione altre azioni legali o se adotterà altre misure per garantire la sua sicurezza personale durante i suoi viaggi nel Regno Unito.
La decisione ha profonde implicazioni non solo per Harry, ma anche per altri membri della famiglia reale che potrebbero trovarsi in situazioni simili in futuro. Il caso solleva inoltre questioni fondamentali sul bilancio pubblico e sull'allocazione delle risorse per la sicurezza nazionale, e su come queste debbano essere bilanciate con le esigenze di sicurezza di individui privati, anche se ex membri della famiglia reale.