Incendio in discoteca a Kocani: rabbia e proteste
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Un incendio divampato in una discoteca di Kocani, in Macedonia del Nord, ha scatenato forti proteste davanti al municipio. I manifestanti, in gran numero, hanno accusato le autorità di negligenza, gridando insulti come "assassini" e chiedendo giustizia per le vittime. L'incendio, le cui cause sono ancora sotto investigazione, ha causato danni ingenti alla struttura e, fortunatamente, non ha provocato vittime, sebbene alcuni feriti siano stati ricoverati in ospedale per ustioni e inalazione di fumo.
La folla, composta da residenti e parenti di giovani che frequentano il locale, ha espresso indignazione per le presunte carenze di sicurezza all'interno della discoteca. Alcuni testimoni affermano di aver segnalato problemi di sicurezza in passato, senza però ricevere alcun riscontro dalle autorità competenti. Le forze dell'ordine sono intervenute per contenere la protesta, evitando scontri violenti. Tuttavia, l'atmosfera è rimasta tesa e carica di rabbia.
Il sindaco di Kocani, ha promesso un'indagine approfondita sull'accaduto e una valutazione rigorosa delle misure di sicurezza presenti nella discoteca. Ha inoltre espresso vicinanza alle vittime e alle loro famiglie, assicurando il massimo impegno per fare luce sull'accaduto e prevenire future tragedie. L'inchiesta dovrà accertare se ci siano state omissioni da parte delle autorità locali nel controllo delle normative sulla sicurezza antincendio. Nel frattempo, la discoteca è stata chiusa per accertamenti e la comunità locale attende con ansia il risultato delle indagini.
L'incendio ha riaperto il dibattito sulle misure di sicurezza nelle strutture ricreative in Macedonia del Nord, sollevando interrogativi sulla effettiva applicazione delle normative e sulla prevenzione di incidenti simili. La comunità si aspetta risposte concrete dalle autorità e una maggiore attenzione alla sicurezza dei locali pubblici.