Kherson al buio: attacco russo lascia 45.000 persone senza luce
U
Un nuovo attacco russo ha colpito una centrale elettrica nella regione di Kherson, lasciando circa 45.000 persone senza elettricità. L'attacco, avvenuto nella notte, ha causato danni significativi all'infrastruttura energetica, gettando la popolazione nel buio e nel freddo. Le autorità ucraine stanno ancora valutando l'entità dei danni e lavorano senza sosta per ripristinare l'erogazione di energia elettrica.
Le autorità locali hanno riferito di non avere ancora informazioni precise sulla natura dell'attacco, ma sospettano l'utilizzo di missili o droni. L'incidente è avvenuto in un contesto di crescente tensione nella regione, che è stata teatro di intensi combattimenti nelle ultime settimane. Non ci sono state segnalazioni di vittime, ma la situazione rimane critica.
L'interruzione di corrente sta creando numerosi problemi alla popolazione, in particolare per quanto riguarda l'accesso all'acqua potabile e al riscaldamento. Molti ospedali e centri di assistenza sono stati costretti a utilizzare generatori di emergenza. Le autorità stanno distribuendo aiuti umanitari, inclusi generatori e coperte, alle persone più colpite dall'attacco.
Questo nuovo attacco evidenzia la vulnerabilità delle infrastrutture civili ucraine di fronte all'aggressione russa. La continua distruzione di infrastrutture essenziali sta causando enormi sofferenze alla popolazione civile e sta mettendo a dura prova la capacità del paese di resistere all'invasione. La comunità internazionale condanna fermamente questi attacchi, sottolineando la necessità di porre fine alla guerra e di garantire la protezione dei civili.
Il governo ucraino ha promesso di indagare sull'incidente e di portare i responsabili alla giustizia. Intanto, i lavori di riparazione della centrale elettrica sono in corso, ma potrebbero volerci giorni, se non settimane, per ripristinare completamente l'erogazione di energia. La popolazione di Kherson si trova a fronteggiare un inverno particolarmente duro e difficile a causa di queste continue aggressioni.
