Linguaggio responsabile: Proteggere le vittime vulnerabili
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L'invito a un linguaggio più attento e rispettoso nei confronti delle vittime vulnerabili arriva da Sottani. L'appello si concentra sull'importanza di una comunicazione responsabile, evitando espressioni che possano rivictimizzare o minimizzare la gravità di eventi traumatici.
Sottani sottolinea la necessità di un approccio empatico nella descrizione di situazioni che coinvolgono persone in stato di vulnerabilità, come vittime di violenza domestica, abusi sui minori o altri crimini. Un linguaggio inappropriato può avere un impatto devastante sulle vittime, compromettendo il loro percorso di guarigione e di ripresa.
L'attenzione si focalizza sulla scelta delle parole, evitando termini che possano stigmatizzare o colpevolizzare le vittime. È fondamentale privilegiare un linguaggio che rispetti la loro dignità e promuova la sensibilità e la comprensione. L'obiettivo è creare un ambiente comunicativo più sicuro e protettivo per chi ha subito traumi.
Sottani invita tutti, media, istituzioni e cittadini, ad adottare un linguaggio più consapevole e responsabile, evitando frasi generiche e superficiali che possono banalizzare situazioni di grande sofferenza. Si auspica una maggiore formazione e sensibilizzazione su questo tema cruciale, per garantire un approccio comunicativo più rispettoso e attento al benessere delle vittime vulnerabili.
L'appello è rivolto anche ai professionisti che operano a contatto con le vittime, invitandoli a un costante aggiornamento sulle migliori pratiche comunicative e sul rispetto dei principi di non-rivictimizzazione. Un approccio attento e sensibile alle parole può fare la differenza nella ricostruzione della vita delle persone colpite da eventi traumatici.
In definitiva, la richiesta di Sottani è un invito all'azione collettiva per promuovere una cultura della responsabilità e del rispetto, contribuendo a creare un ambiente più solidale e protettivo per le vittime vulnerabili.