Malagò: Lo sport, antidoto al razzismo
I
Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha lanciato un appello a favore di un impegno deciso contro il razzismo nello sport, affermando che lo sport stesso può rappresentare una medicina efficace per curare questa piaga sociale. Malagò ha sottolineato l'importanza di promuovere i valori di inclusione e rispetto all'interno delle diverse discipline sportive, considerando lo sport come un potente strumento di integrazione e di contrasto alle discriminazioni.
Secondo Malagò, la condivisione di obiettivi comuni, la collaborazione di squadra e il superamento dei limiti individuali all'interno dell'ambiente sportivo possono contribuire a costruire una società più giusta ed equa. L'impegno deve partire dalle federazioni sportive, che devono adottare politiche concrete di lotta al razzismo, ma anche da allenatori, atleti e spettatori, ognuno con il proprio ruolo nella promozione del rispetto e dell'uguaglianza. Non si tratta solo di emanare regolamenti e sanzionare comportamenti discriminatori, ma di educare e sensibilizzare le persone, a partire dalle giovani generazioni.
Il presidente del CONI ha inoltre auspicato una maggiore collaborazione tra le istituzioni e le organizzazioni sportive per affrontare in maniera coordinata il problema del razzismo, promuovendo iniziative di formazione e sensibilizzazione che raggiungano tutte le componenti del mondo sportivo. Malagò ha ribadito la necessità di un approccio multidisciplinare, che coinvolga psicologi, sociologi ed educatori, per comprendere appieno le cause del razzismo e individuare le strategie più efficaci per contrastarlo. L'obiettivo finale è creare un ambiente sportivo in cui tutti si sentano benvenuti, rispettati e valorizzati, indipendentemente dalla loro origine etnica o dalla loro provenienza. Questo impegno non è solo un dovere morale, ma anche una necessità per la crescita e lo sviluppo dello sport italiano a livello nazionale e internazionale.