Giudiziario

Medico scagionato: rifiuto al test etilometro e resistenza archiviati

Un medico è stato prosciolto dalle accuse di rifiuto di sottoporsi al test dell'etilometro e resistenza a pubblico ufficiale. Il …

Medico scagionato: rifiuto al test etilometro e resistenza archiviati

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Un medico è stato prosciolto dalle accuse di rifiuto di sottoporsi al test dell'etilometro e resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice ha ritenuto insufficienti le prove a carico dell'uomo, archiviando il procedimento. L'episodio si era verificato alcuni mesi fa, quando il medico era stato fermato da una pattuglia di carabinieri a seguito di una segnalazione. Secondo i carabinieri, il medico si era rifiutato di sottoporsi al test dell'etilometro e aveva opposto resistenza durante l'identificazione.

La difesa del medico, invece, ha sostenuto che il suo comportamento non costituiva reato. L'avvocato ha presentato al giudice una serie di testimonianze e documenti che, secondo la sua ricostruzione, avrebbero dimostrato l'assenza di qualsiasi infrazione. In particolare, si è sottolineato che il medico era stato fermato in modo inopportuno e che la sua reazione era stata dettata da un senso di ingiustizia e non da una volontà di opporre resistenza. La perizia medico-legale ha inoltre evidenziato che il medico non presentava alcun segno di alterazione psicofisica al momento del fermo.

Il giudice, dopo aver attentamente esaminato tutti gli elementi raccolti, ha ritenuto di condividere le argomentazioni della difesa e ha quindi prosciolto il medico da tutte le accuse. La decisione del giudice ha suscitato non poche polemiche, con i carabinieri che hanno espresso il loro disappunto. La procura, per ora, non ha ancora comunicato se presenterà ricorso contro la sentenza di proscioglimento. L'episodio solleva comunque importanti questioni sull'applicazione delle norme in materia di alcoltest e sulla corretta procedura da seguire in caso di resistenza a pubblico ufficiale. La vicenda, inoltre, evidenzia la necessità di una maggiore chiarezza e di una migliore formazione per gli agenti di polizia, al fine di evitare possibili errori e controversie giudiziarie.

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