Minacce di morte a medico: donna con coltello voleva vendetta
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Una donna, identificata come Viviana, è stata arrestata dopo aver minacciato di morte un medico con un coltello in mano. L'episodio, avvenuto ieri mattina presso l'ospedale di (Nome Ospedale omesso per privacy), ha visto la donna irrompere nello studio medico urlando "Ti ammazzo!". Secondo le prime ricostruzioni, Viviana sarebbe stata spinta da un forte desiderio di vendetta nei confronti del medico, motivato da eventi legati al decesso di un suo caro, Roberto.
Gli agenti della polizia, intervenuti immediatamente dopo la segnalazione del personale sanitario, hanno trovato Viviana ancora presente nello studio medico, con il coltello ancora in mano. La donna è stata disarmata e arrestata senza resistenza, anche se si è mostrata visibilmente agitata e ha continuato a inveire contro il medico. Le sue grida di rabbia e dolore erano chiaramente udibili nei corridoi dell'ospedale, causando spavento e disagio tra pazienti e personale.
Il medico, seppur scosso dall'accaduto, non ha riportato ferite. È stato assistito dal personale medico e psicologico dell'ospedale per affrontare il trauma subito. Le indagini sono attualmente in corso per accertare nel dettaglio le motivazioni del gesto e ricostruire la dinamica degli eventi che hanno portato all'aggressione. Si sta indagando, in particolare, sul legame tra la donna, il medico e il defunto Roberto, per comprendere appieno il contesto in cui si è verificato l'accaduto.
La polizia sta valutando l'ipotesi di un tentativo di omicidio, anche se al momento non è ancora chiaro se la donna avesse intenzione di mettere effettivamente in atto la minaccia. Le testimonianze raccolte e la perizia sul coltello sequestrato saranno fondamentali per definire l'accusa. L'arresto di Viviana rappresenta un momento di riflessione sulla sicurezza del personale sanitario e sulla necessità di garantire un ambiente di lavoro protetto e rispettoso. Il clima di crescente aggressività nei confronti degli operatori sanitari rappresenta una preoccupazione sempre più diffusa e richiede interventi concreti da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza di chi ogni giorno si impegna per la cura dei pazienti.
