Monsignor Lorefice: La violenza su Sara è un fallimento
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Il dolore per la morte di Sara si è riversato nelle parole di Monsignor Lorefice, arcivescovo di Palermo. Esprimendosi sulla tragica vicenda, il presule ha definito la violenza subita dalla giovane donna un fallimento collettivo. Non si è limitato a condannare l'atto in sé, ma ha sottolineato la responsabilità della società nel non aver saputo prevenire e contrastare adeguatamente tali crimini.
Monsignor Lorefice ha invocato una profonda riflessione sulla cultura della violenza, che troppo spesso permea la nostra società. Ha sottolineato l'urgenza di interventi concreti e incisivi per proteggere le donne e contrastare la violenza di genere, chiedendo una maggiore attenzione alle fragilità e alle situazioni di rischio. Ha ricordato l'importanza della solidarietà e della condivisione del dolore con la famiglia di Sara.
L'arcivescovo ha poi rivolto un appello alle istituzioni e alla comunità tutta, affinché si impegnino con maggiore determinazione nella lotta contro ogni forma di violenza. Ha sottolineato la necessità di educazione alla non violenza, di un cambiamento culturale profondo che punti alla costruzione di una società più giusta ed equa, dove la dignità di ogni persona sia rispettata e tutelata. Ha inoltre ribadito la necessità di potenziare i servizi di sostegno alle vittime, garantendo loro un adeguato supporto psicologico e legale.
La tragedia di Sara, ha concluso Monsignor Lorefice, non deve rimanere un fatto isolato. Deve essere un grido d'allarme che spinga tutti noi a interrogarci sulle nostre responsabilità e ad agire in modo concreto per evitare che si ripetano simili tragedie. La sua condanna, ferma e inequivocabile, è stata accompagnata da un profondo senso di vicinanza al dolore dei familiari e da un invito alla preghiera per la loro consolazione. La morte di Sara rappresenta per l'arcivescovo un simbolo doloroso di quanto sia ancora lunga la strada da percorrere per sconfiggere la violenza.
Le parole di Monsignor Lorefice risuonano come un appello alla responsabilità collettiva, un monito a non chiudere gli occhi di fronte alla violenza e un invito all'impegno per costruire un futuro libero da ogni forma di sopruso e prevaricazione. Il suo messaggio, forte e commosso, si rivolge a tutti coloro che credono nella giustizia e nella pace.