Oltre l'Inclusione: Un Nuovo Linguaggio per la Diversità
U
Una lettera aperta solleva un dibattito importante: il termine “inclusione”, sebbene ben intenzionato, potrebbe essere inadeguato a descrivere appieno la complessità della società contemporanea. Si sostiene che “inclusione” suggerisce un processo di aggiunta di elementi diversi a un sistema preesistente, lasciando intatta la struttura principale. Questo approccio, secondo gli autori della lettera, rischia di mascherare sistemi di potere e disuguaglianze profonde.
La lettera propone una riflessione su un vocabolario più efficace e meno paternalistico. Invece di focalizzarsi sull'“inclusione” di gruppi marginali, si suggerisce di ripensare il sistema stesso, puntando su una equità strutturale e una partecipazione autentica. L’obiettivo non dovrebbe essere quello di “includere” persone diverse, ma di creare una società in cui la diversità sia la norma e non l'eccezione.
Gli autori evidenziano come il termine “inclusione” possa creare una dicotomia artificiale tra “inclusi” e “esclusi”, perpetuando un senso di alterità e marginalità. Un linguaggio più appropriato, si argomenta, dovrebbe concentrarsi sulla giustizia sociale, la dignità umana e la rimozione degli ostacoli che impediscono una piena partecipazione di tutti i membri della società. È necessario un cambio di prospettiva, passando da un modello “a deficit” (cioè, individuare ciò che manca alle persone diverse per renderle “incluse”) a un modello che valorizzi il contributo unico di ogni individuo.
La lettera conclude con un appello all'azione, invitando a un dibattito pubblico più ampio e a una riflessione critica sul linguaggio che utilizziamo per parlare di diversità. È necessario superare le semplificazioni e adottare un linguaggio più preciso e inclusivo (nel vero senso della parola), che rifletta la complessità e la ricchezza della società umana. Si tratta di una sfida importante, ma necessaria per costruire un futuro più equo e giusto per tutti. La lettera lancia dunque una provocazione: non basta includere, bisogna trasformare.