Orsini: Dazi USA preoccupano, ma dialogo aperto. No al riarmo con fondi UE
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Il Ministro Orsini ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze dei dazi statunitensi sull'economia europea, sottolineando però la volontà di mantenere un dialogo costruttivo con gli Stati Uniti. In un'intervista rilasciata oggi, il Ministro ha ribadito l'importanza di affrontare le questioni commerciali in modo diplomatico, cercando soluzioni che tutelino gli interessi di entrambe le parti. La priorità, ha affermato, è quella di preservare i rapporti transatlantici, fondamentali per la stabilità globale.
Orsini ha poi affrontato il tema del rifinanziamento del bilancio europeo, chiarendo la sua posizione contraria all'utilizzo dei fondi di coesione per scopi militari. Secondo il Ministro, tali fondi dovrebbero essere destinati a progetti di sviluppo economico e sociale, cruciali per la crescita e la competitività dell'Unione Europea. Deviare queste risorse verso il riarmo, ha spiegato, sarebbe una scelta sbagliata, che potrebbe compromettere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e lasciare indietro le regioni più svantaggiate.
La dichiarazione del Ministro arriva in un momento di crescente tensione tra l'Europa e gli Stati Uniti su diversi fronti, dalle politiche commerciali alle questioni di sicurezza. La posizione di Orsini si pone quindi come un appello alla moderazione e al dialogo, invitando a privilegiare la cooperazione internazionale nella ricerca di soluzioni condivise, piuttosto che ricorrere a misure unilaterali o conflittuali. L'obiettivo, ha concluso il Ministro, è quello di rafforzare la partnership transatlantica, basata su principi di reciprocità e rispetto, e di affrontare le sfide globali attraverso la collaborazione.
Il Ministro ha inoltre sottolineato l'importanza di investire in settori strategici per l'economia europea, come la ricerca e l'innovazione, per garantire la competitività a lungo termine nel contesto globale. Questo investimento, ha spiegato, deve essere guidato da una visione di sviluppo sostenibile e inclusivo, che tenga conto delle esigenze di tutte le regioni europee.