Pecorino Romano DOP: Guerra tra allevatori e dazi USA in agguato
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La modifica del disciplinare del Pecorino Romano DOP, in particolare riguardo alle razze ovine autoctone ammesse, sta creando forti tensioni nel settore. La proposta di includere razze diverse dalle tradizionali sta dividendo profondamente produttori e allevatori, generando un acceso dibattito sulle conseguenze per la qualità e la tradizione del formaggio. Al centro della controversia c'è la preoccupazione che l'allargamento del ventaglio di razze consentite possa compromettere le caratteristiche organolettiche uniche del Pecorino Romano, minando la sua reputazione internazionale e il suo prezioso marchio DOP.
Questa diatriba interna arriva in un momento particolarmente delicato, con l'ombra dei dazi USA che pesa sulla produzione. L'amministrazione americana, già in passato, ha imposto dazi sul Pecorino Romano, e la situazione interna di divisione potrebbe indebolire ulteriormente la posizione del settore nelle trattative commerciali internazionali. Le associazioni di categoria si trovano così a dover affrontare una doppia sfida: risolvere le controversie interne e difendere il prodotto dalle minacce esterne. La mancanza di un fronte unito rischia di compromettere la capacità di negoziazione e di far valere le ragioni del comparto nei confronti degli Stati Uniti.
Gli allevatori tradizionalisti temono che l'introduzione di nuove razze possa portare a una svalutazione del prodotto, con conseguente perdita di competitività sui mercati internazionali. Si sottolinea l'importanza di mantenere le caratteristiche storiche del Pecorino Romano, legate alle razze ovine autoctone, come garanzia di qualità e autenticità. Dall'altro lato, chi sostiene la modifica del disciplinare, evidenzia la necessità di modernizzare il settore, aumentando la flessibilità e la produttività, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici e di aumento dei costi di produzione. La discussione, dunque, non riguarda solo aspetti tecnici, ma anche questioni economiche e sociali legate al futuro dell'allevamento ovino e alla sopravvivenza di un prodotto simbolo dell'agroalimentare italiano.
La situazione è dunque complessa e delicata, con l'urgenza di trovare una soluzione che tuteli sia la tradizione che la competitività del Pecorino Romano DOP. Il rischio concreto è quello di un danno economico significativo per il settore, acuito dall'incertezza dei dazi USA. La speranza è che le parti in causa riescano a trovare un terreno comune, evitando una frattura che potrebbe avere conseguenze irreversibili sulla storia e sul futuro del celebre formaggio italiano.