Pil italiano: rallentamento nel 2025, ripresa nel 2026, ma i dazi minacciano le imprese
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Il Consiglio Superiore di Statistica (CsC) prevede un rallentamento della crescita del Pil italiano nel 2025, seguito da una ripresa di slancio nel 2026. Questa previsione, tuttavia, è condizionata da un fattore di rischio significativo: l'impatto dei dazi. L'introduzione di barriere tariffarie, soprattutto da parte degli Stati Uniti, potrebbe infatti innescare una fuga di aziende e capitali verso l'estero, compromettendo la ripresa economica prevista.
Secondo il CsC, la decelerazione nel 2025 sarà dovuta a una serie di fattori, tra cui l'incertezza geopolitica, l'inflazione persistente e il rallentamento della domanda globale. Nonostante queste difficoltà, le previsioni per il 2026 restano positive, grazie a una serie di interventi governativi e alla prevista ripresa degli investimenti. Tuttavia, questa prospettiva è fortemente legata alla capacità di contenere gli effetti negativi dei dazi.
L'ipotesi di una reazione negativa delle imprese italiane ai dazi è fondata sulla crescente preoccupazione per la competitività del Made in Italy sui mercati internazionali. L'aumento dei costi di produzione derivante dai dazi potrebbe rendere le aziende italiane meno competitive rispetto ai loro concorrenti, spingendole a delocalizzare la produzione o a ridurre gli investimenti in Italia. Questo fenomeno potrebbe anche attirare capitali stranieri verso altre economie più appetibili, aggravando ulteriormente la situazione.
Il CsC sottolinea l'importanza di attuare politiche economiche mirate a contrastare il rischio di fuga di aziende e capitali. Questo potrebbe includere interventi per rafforzare la competitività del sistema produttivo italiano, come incentivi agli investimenti, semplificazione burocratica e politiche di sostegno all'innovazione tecnologica. Inoltre, è fondamentale rafforzare il dialogo con gli Stati Uniti per cercare di mitigare l'impatto dei dazi sulle imprese italiane.
In conclusione, mentre le previsioni del CsC indicano una ripresa economica per l'Italia nel 2026, l'ombra dei dazi incombe sulla prospettiva di crescita. La capacità di affrontare questa sfida, attraverso politiche economiche efficaci e un proattivo impegno diplomatico, sarà determinante per il futuro dell'economia italiana.