Inchiesta

Ponte Morandi: Castellucci, capro espiatorio?

Il Comitato Ponte Morandi accusa Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, di essere stato utilizzato come capro …

Ponte Morandi: Castellucci, capro espiatorio?

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Il Comitato Ponte Morandi accusa Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, di essere stato utilizzato come capro espiatorio nel disastro del Ponte Morandi. Secondo il comitato, la responsabilità del crollo non ricade esclusivamente su Castellucci, ma si estende a una più ampia rete di responsabilità all'interno dell'azienda e delle istituzioni. Il comitato ritiene che la narrazione pubblica si sia concentrata eccessivamente sulla figura di Castellucci, distraendo l'attenzione da altri aspetti cruciali della vicenda, come le carenze nella manutenzione e le responsabilità politiche.

Il Comitato sottolinea come le mancanze sistemiche abbiano contribuito al crollo, evidenziando la necessità di una indagine più approfondita che vada oltre l'individuazione di un singolo responsabile. Si chiede una maggiore trasparenza e una valutazione complessiva delle responsabilità, al fine di evitare che tragedie simili si ripetano in futuro. L'accusa di 'agnello immolato' rivela, secondo il Comitato, una strategia di spostamento della responsabilità verso un singolo individuo, anziché affrontare la complessità del problema e le multiple falle del sistema di controllo e gestione delle infrastrutture.

L'utilizzo della metafora dell'agnello immolato evidenzia la convinzione del Comitato che Castellucci sia stato sacrificato per proteggere figure più influenti coinvolte nel disastro. Questa accusa solleva dubbi sulla completezza delle indagini e sulla volontà di accertare tutte le responsabilità, puntando il dito su una possibile copertura di responsabilità maggiori. Il comitato invita le autorità a riaprire il caso e ad approfondire le indagini, al fine di garantire giustizia alle vittime e prevenire future tragedie. La vicenda del Ponte Morandi, conclude il Comitato, non può essere ridotta a una semplice questione di responsabilità individuale, ma richiede un'analisi sistemica che metta in luce le carenze strutturali che hanno portato al crollo.

La posizione del Comitato apre un nuovo capitolo nella complessa vicenda del crollo del Ponte Morandi, sollevando interrogativi cruciali sul processo di accertamento delle responsabilità e sulla necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza delle infrastrutture nel nostro paese. La pressione del Comitato si concentra sulla necessità di una giustizia più ampia e completa, che vada oltre la semplice condanna di un singolo individuo.

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