Povertà tra i laureati in aumento: sale al 4,5%
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Secondo i dati Eurostat, il rischio di povertà per i laureati in Europa è aumentato, passando dal 3,6% al 4,5%. Un dato che evidenzia una preoccupante tendenza, seppur ancora contenuto rispetto alla percentuale di diplomati.
Per i diplomati, invece, il rischio di povertà si mantiene stabile al 9%, confermando un divario significativo rispetto ai laureati, pur con un incremento per questi ultimi. Questo dato sottolinea la crescente difficoltà di accesso al mercato del lavoro e alla sicurezza economica, anche per chi ha conseguito un titolo di studio universitario.
L'aumento del rischio di povertà tra i laureati potrebbe essere attribuito a diversi fattori, tra cui l'aumento del costo della vita, la competizione nel mercato del lavoro e la precarietà contrattuale. Analisi più approfondite sono necessarie per comprendere appieno le cause di questa crescita, ma la tendenza è chiara: anche per i laureati, la sicurezza economica non è più una garanzia.
La situazione evidenzia la necessità di politiche attive del lavoro mirate a favorire l'inserimento professionale dei giovani laureati, con particolare attenzione alla formazione specialistica e all'adeguamento alle richieste del mercato. In un contesto economico globale sempre più complesso e competitivo, è fondamentale investire nella qualità dell'istruzione e nella creazione di opportunità di lavoro dignitose per tutti i cittadini, indipendentemente dal titolo di studio.
Il dato di Eurostat rappresenta un campanello d'allarme per le istituzioni europee e nazionali. È necessario un intervento tempestivo e coordinato per affrontare questa sfida, promuovendo politiche di inclusione sociale e lotta alla povertà che siano effettivamente efficaci nel contrastare questo fenomeno in crescita.