Istruzione

Precarietà scolastica: oltre 280mila docenti e ATA, un aumento del 125% dal 2015

La Uil Scuola lancia l'allarme: più di 280mila docenti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) sono precari nel sistema …

Precarietà scolastica: oltre 280mila docenti e ATA, un aumento del 125% dal 2015

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La Uil Scuola lancia l'allarme: più di 280mila docenti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) sono precari nel sistema scolastico italiano. Un dato allarmante che rappresenta un incremento del 125% rispetto al 2015, secondo quanto dichiarato dal segretario generale della Uil Scuola, Pino D'Aprile. Questa situazione, definita dal sindacato come una vera e propria emergenza sociale, necessita di interventi urgenti e strutturali per garantire stabilità e dignità professionale a migliaia di lavoratori.

D'Aprile sottolinea la gravità della situazione, evidenziando le conseguenze negative non solo per i docenti e gli ATA precari, ma anche per l'intero sistema scolastico. La mancanza di stabilità lavorativa si traduce in difficoltà di programmazione didattica, instabilità per gli studenti e una generale minor qualità dell'offerta formativa. La precarietà, infatti, impedisce ai docenti di investire appieno nella propria professione, limitando la possibilità di approfondire la propria formazione e di dedicarsi completamente alla crescita degli alunni.

Il sindacato chiede al governo un immediato intervento per stabilizzare il personale precario, attraverso un piano di assunzioni strutturato e pianificato nel tempo. Non si tratta solo di un problema di giustizia sociale, ma anche di una necessità per garantire un servizio educativo di qualità per tutti gli studenti italiani. La Uil Scuola ribadisce la necessità di investire nella scuola pubblica, riconoscendo il ruolo fondamentale del personale scolastico e promuovendo politiche che valorizzino il merito e la professionalità di tutti i lavoratori del settore. L'emergenza, secondo D'Aprile, non può essere più ignorata: è necessario un impegno concreto per risolvere un problema che mina alla base il futuro dell'istruzione italiana. La richiesta di stabilizzazione non è una questione di numeri, ma una questione di diritto al lavoro, di dignità professionale e di qualità dell'insegnamento. Il sindacato si impegna a proseguire la lotta per i diritti dei lavoratori precari e per un miglioramento del sistema scolastico italiano.

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