Promessi Sposi: Inclusione al Petruzzelli
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Il Teatro Petruzzelli di Bari ha ospitato una rappresentazione innovativa de I Promessi Sposi, un'edizione inclusiva che ha puntato a rendere l'opera accessibile a un pubblico più ampio. La scelta di adottare un approccio inclusivo si è concretizzata in diverse iniziative, volte a superare le barriere di accesso per persone con disabilità.
Tra le iniziative più significative, si segnalano l'utilizzo di audiodescrizione per i non vedenti, sottotitoli per i sordi e la presenza di interpreti LIS (Lingua dei Segni Italiana). L'allestimento scenico è stato progettato per garantire la massima accessibilità anche per persone con mobilità ridotta, con percorsi agevolati e spazi dedicati. Inoltre, materiale informativo in braille e in formato digitale accessibile è stato reso disponibile per tutti i partecipanti.
Questa rappresentazione non si è limitata all'aspetto tecnico dell'accessibilità, ma ha coinvolto anche la dimensione artistica e interpretativa. La scelta degli attori e delle modalità di recitazione ha contribuito a creare un'esperienza coinvolgente ed emozionante per tutti, indipendentemente dalle proprie capacità. L'obiettivo era quello di far vivere pienamente la magia del capolavoro manzoniano a chiunque, superando ogni tipo di barriera.
La risposta del pubblico è stata entusiastica. L'edizione inclusiva de I Promessi Sposi ha dimostrato che la cultura può e deve essere aperta a tutti, senza distinzioni. Questa esperienza rappresenta un esempio positivo di come il teatro possa promuovere l'inclusione sociale e la partecipazione attiva di tutte le persone, indipendentemente dalle loro caratteristiche individuali. La scelta del Petruzzelli di investire in questo progetto si configura come un passo importante verso una maggiore democratizzazione dell'accesso alla cultura.
L'evento è stato applaudito dalla critica e dal pubblico, e ha aperto un dibattito sulla necessità di adottare sempre più spesso soluzioni inclusive in ambito teatrale e, più in generale, culturale. La sperimentazione condotta al Petruzzelli potrebbe rappresentare un modello da seguire per altre istituzioni culturali italiane, promuovendo un'arte accessibile a tutti.