Raid israeliano a Beirut: colpito edificio Hezbollah
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Israele ha lanciato un raid aereo su un edificio a Beirut, nel Libano, affermando che ospitava infrastrutture di Hezbollah. L'attacco, avvenuto nella notte, ha causato danni significativi all'edificio e ha innescato una forte condanna da parte del governo libanese, che ha definito l'azione un'aggressione inaccettabile. Non ci sono state ancora conferme ufficiali sul numero di vittime, sebbene fonti locali parlino di possibili feriti.
L'esercito israeliano ha rilasciato una breve dichiarazione, affermando di aver colpito un sito utilizzato da Hezbollah per attività legate allo sviluppo di armi, specificando che l'operazione è stata condotta in risposta a recenti minacce. Tuttavia, Hezbollah non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito all'accaduto. La zona colpita è stata immediatamente isolata dalle forze di sicurezza libanesi, mentre i soccorsi si sono attivati per valutare l'entità dei danni e prestare assistenza alle eventuali persone coinvolte.
Questo raid rappresenta una nuova escalation delle tensioni tra Israele e Hezbollah, gruppi in stato di guerra decennale. L'incidente accende preoccupazioni per una possibile escalation del conflitto, specialmente alla luce della recente instabilità politica in Libano. La comunità internazionale segue con attenzione gli sviluppi, lanciando appelli alla calma e alla risoluzione pacifica del conflitto. L'incidente solleva anche quesiti sulla legittimità dell'azione israeliana e sulle possibili conseguenze umanitarie. L'ONU ha espresso profonda preoccupazione per l'incidente e ha chiesto un'indagine immediata ed imparziale.
Gli Stati Uniti hanno condannato l'attacco, chiedendo a tutte le parti di evitare azioni che potrebbero aggravare ulteriormente la situazione. Tuttavia, Washington ha ribadito il suo impegno a sostegno di Israele nel suo diritto alla difesa legittima di fronte a minacce imminenti. La situazione rimane delicata e incerta, con molti analisti che temono un'ulteriore intensificazione della crisi.