Rinascita Refugees: 18 arresti per false identità
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La polizia ha arrestato 18 persone collegate all'organizzazione umanitaria Rinascita Refugees con l'accusa di utilizzo di false identità. L'operazione, condotta dopo mesi di indagini, ha svelato una rete di falsificazione di documenti che avrebbe permesso a numerosi stranieri di entrare illegalmente nel paese e di ottenere permessi di soggiorno fraudolenti.
Le indagini sono partite da una segnalazione anonima che ha messo in luce alcune anomalie nei documenti presentati da alcuni richiedenti asilo assistiti da Rinascita Refugees. Le successive attività investigative hanno portato al sequestro di numerosi documenti falsi, computer e supporti informatici contenenti dati e prove a carico degli indagati.
Secondo gli inquirenti, l'organizzazione avrebbe creato una rete di complicità tra i suoi membri e alcuni funzionari pubblici corrotti, facilitando così l'ottenimento di documenti falsificati. Gli arresti sono stati effettuati in diverse città, con perquisizioni simultanee in uffici e abitazioni dei sospettati.
Tra gli arrestati ci sono sia membri dello staff di Rinascita Refugees, sia stranieri beneficiari del presunto traffico di documenti. Le accuse variano dall'uso di documenti falsi all'associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'inchiesta è ancora in corso e si ipotizzano ulteriori sviluppi.
Rinascita Refugees, in una breve dichiarazione, ha espresso sorpresa e rammarico per l'accaduto, dichiarando di collaborare pienamente con le autorità e di avviare un'indagine interna per accertare le responsabilità interne. Tuttavia, l'entità delle accuse e il numero di arresti lasciano intendere la gravità delle presunte attività illegali. Le autorità giudiziarie hanno avviato una fase di approfondimento delle indagini per ricostruire l'intera rete e identificare eventuali altri coinvolti.