Roma: Tratta di false paternità per permessi di soggiorno sgominata
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La polizia di Roma ha sgominato una rete criminale che si occupava di false attestazioni di paternità per ottenere permessi di soggiorno. Tre arresti sono stati effettuati nell'ambito di un'operazione che ha portato alla luce un giro di documenti falsificati e dichiarazioni mendaci. L'indagine, durata diversi mesi, ha permesso di individuare un'organizzazione ben strutturata che offriva servizi illeciti a cittadini stranieri in cerca di regolarizzazione. I complici, tra cui figuravano anche alcuni professionisti, si occupavano di creare documenti falsi che venivano poi presentati alle autorità competenti.
Le indagini sono partite da una segnalazione anonima che ha permesso agli agenti di accertare la esistenza di un giro di falsificazioni molto attivo nella capitale. Gli investigatori hanno condotto una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché perquisizioni domiciliari, che hanno permesso di raccogliere numerose prove a carico dei tre arrestati. Tra il materiale sequestrato, sono stati rinvenuti numerosi documenti falsi, timbri contraffatti e computer contenenti dati e software per la creazione di documenti falsi.
Secondo le dichiarazioni degli inquirenti, l'organizzazione criminale aveva elaborato un metodo collaudato per ottenere i permessi di soggiorno attraverso la presentazione di false dichiarazioni di paternità. Questo sistema consentiva ai cittadini stranieri di aggirare le procedure di immigrazione e ottenere la regolarizzazione del loro status sul territorio nazionale. Gli arrestati sono accusati di falso ideologico in atto pubblico, associazione a delinquere e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'operazione dimostra l'attenzione delle forze dell'ordine nel contrastare le attività criminali legate all'immigrazione illegale e la determinazione nel perseguire i responsabili di questi reati. Le indagini proseguono per accertare eventuali altri coinvolgimenti e possibili ramificazioni della rete criminale.
Gli arrestati, al momento, si trovano in carcere a disposizione dell'autorità giudiziaria in attesa del processo. L’operazione sottolinea l'importanza della collaborazione tra le forze dell'ordine e la cittadinanza per contrastare efficacemente il fenomeno delle false dichiarazioni e garantire un sistema di immigrazione corretto ed equo.