Salis chiede la chiusura del CPR di Milo dopo la visita
L
La deputata Ilaria Salis ha visitato il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Milo, in Sicilia, esprimendo poi la sua richiesta di chiusura immediata della struttura. Dopo aver incontrato i migranti e ispezionato le condizioni del centro, Salis ha denunciato situazioni inaccettabili e violazioni dei diritti umani.
Secondo la parlamentare, le condizioni igienico-sanitarie del CPR sarebbero precarie, con una mancanza di spazi adeguati e una gestione inadeguata delle necessità dei richiedenti asilo. Salis ha inoltre sottolineato la prolungata detenzione di molti migranti, ritenendo tale pratica contraria ai principi di umanità e giustizia.
La deputata ha annunciato di aver raccolto numerose testimonianze che confermano le sue preoccupazioni e ha dichiarato di presentare una formale richiesta di chiusura al Ministero dell'Interno. Ha inoltre promesso di continuare a monitorare la situazione e di impegnarsi per garantire il rispetto dei diritti fondamentali di tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione migratoria. La visita di Salis ha riacceso il dibattito sulla necessità e sull'efficacia dei CPR in Italia, con diverse organizzazioni umanitarie che da tempo ne chiedono la chiusura, considerandoli luoghi di detenzione che aggravano le sofferenze dei migranti.
La risposta del Ministero dell'Interno è ancora attesa. Si attende di capire quali saranno le azioni concrete che seguiranno alla denuncia della deputata Salis e se il governo prenderà in considerazione la richiesta di chiusura del CPR di Milo. Intanto, il caso continua ad alimentare la discussione pubblica sulle politiche migratorie italiane e sul trattamento dei richiedenti asilo.